Valori pericolosi di mercurio nelle trance di pesce spada e il ministero della Salute le fa ritirare e pubblica l’avviso sul suo sito. Il richiamo riguarda tutto il territorio nazionale e nello specifico interessa i lotti 70898/7899/72476/72477/72478/72838/73409/74330 e 75185 con scadenza minima del 27.05.2017 confezionati in sacchetti trasparenti per alimenti da Effetti Surgelati srl con sede dello stabilimento a Galenzano (FI) via San Morese n° 66.
L’INVITO DEL MINISTERO DELLA SALUTE
Il ministero della Salute invita, chiunque abbia acquistato il pesce di una confezione dei lotti specificati, a non consumare le trance, ma di restituirle al punto vendita. “Il prodotto non deve essere assolutamente consumato. Motivo del richiamo: presenza di mercurio oltre i limiti”. Nello specifico si tratta di trance spada extra Sashimi “Xiphias Glaudius” congelato glassatura 5% pescato nell’Oceano Pacifico e proveniente dalla Corea.
MERCURIO NEL PESCE: I RISCHI
L’assorbimento del mercurio (metilmercurio) è estremamente dannoso per l’organismo perché si accumula nei globuli rossi e viene trasportato in giro attraverso il sangue, andando ad alterare la funzionalità renale e quella della memoria, creando problemi motori, di coordinazione e favorendo l’insorgere di malattie cardiovascolari. I soggetti più a rischio sono anziani, bambini e, soprattutto, donne in gravidanza o che allattano. Il mercurio presente in elevate quantità nei prodotti ittici è in grado, infatti, di superare la barriera cerebrale e di attraversare la placenta la barriera cerebrale e quella cerebrospinale, raggiungendo il cervello e provocando seri danni al sistema nervoso centrale e allo sviluppo del feto come alterazioni dello sviluppo psicomotorio e ritardi mentali gravi nei nascituri. Il mercurio, peraltro, diffondendosi nel corpo può raggiungere anche la ghiandola mammaria e passare nel latte materno.
I CONSIGLI DELLO SPORTELLO DEI DIRITTI
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, consiglia i consumatori, quando si va in pescheria, di preferire pesci mediterranei di piccole dimensioni, come alici e sardine, ricchi di nutrienti e meno a rischio di estinzione. Il buonsenso e le linee guida dei nutrizionisti suggerirebbero di non superare i 100 grammi alla settimana di pesce spada o tonno, mentre per le altre specie complessivamente si può consumare fino a 300-400 grammi di pesce alla settimana, alla luce dei grandi benefici per la salute che ne derivano. L’importante è variare molto le specie da portare in tavola, seguendo la stagionalità anche per il pesce e preferendo il mercato ittico locale. Inoltre, per quanto riguarda questa partita di pesce, chiunque avesse acquistato questi prodotti è invitato a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della Asl locale.