Resta in carcere Raffaele Marra, l’ex capo del personale del Campidoglio arrestato a metà dicembre con l’accusa di corruzione. Il tribunale del riesame ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare e respinto l’istanza dei difensori.
Si ricorda che la difesa dell’ex capo del personale del Comune aveva rivolto l’istanza di carcerazione al Tribunale del Riesame, chiedendo anche la desecretazione delle chat telefoniche intercettate fra lo stesso Marra, la sindaca Raggi, l’ex suo segretario Romeo e l’ex vice sindaco Frongia. Se questa mossa della difesa ha consentito all’indagato di disporre di tutta la documentazione relativa al suo caso, resta il fatto che la decisione di oggi potrebbe essere stata determinata anche da ulteriori elementi di indagine sino ad oggi non resi noti. Nè pare abbia retto l’argomentazione di Marra, che ha giustificato l’acquisto del suo attico con il generoso prestito del Costruttore Scarpellini, attualmente ai domiciliari e coinvolto nell’accusa di corruzione.
Versione solo in parte confermata dallo Scarpellini, che comunque considerava palesemente l’ex finanziere una pedina importante in Comune per il buon svolgimento dei suoi affari. Per parte Virginia Raggi aveva scaricato Marra nel corso di una conferenza stampa lampo definendolo un “semplice dipendente comunale” e non il suo consigliere privilegiato. Pare così aggravarsi la posizione dell’indagato, al quale non sono stati nemmeno concessi i domiciliari. Misura che generalmente viene negata per timore dell’inquinamento o occultamento delle prove.
GL