Dj olandese insultato dai gladiatori al Colosseo: l’errore dei giornali

I centurioni insultano l'artista olandese Wietse Amersfoort degli "Psyko Punkz" ma il video risale a due anni fa

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Lunedì 27 febbraio un popolare dj olandese, Wietse Amersfoort, del duo “Psyko Punkz”, pubblica su Facebook un suo video. Nel filmato si trova a Roma, davanti al Colosseo, e si riprende sorridente con la telecamera. L’artista classe ’86 cerca però di inquadrare anche quattro finti centurioni romani che si trovano accanto all’anfiteatro per le foto dei turisti e che, per quelle riprese gli chiedono dei soldi. “Costs money” gli dice uno, mentre gli altri si defilano dall’inquadratura. “Soldi? Io non pago, posso riprendere quello che voglio” risponde in inglese il musicista. Poi, alle repliche un po’ meno garbate dei gladiatori che lo invitano a levarsi “dal ca…” ribadendo che quello che sta facendo “costs money, deficiente”, lui, sempre sorridente, decide di allontanarsi. In breve tempo il video, trasformatosi nell’ennesimo spot negativo per la città, viene condiviso e commentato centinaia di volte, finendo per essere ripreso anche dalle edizioni online de Il Messaggero, La Repubblica e del Corriere della Sera.

Ciò che però Wietse Amersfoort si guarda bene dal precisare, traendo in inganno quasi tutti, tra media e utenti, è che quel video risale ad almeno due anni fa. Come spiegato infatti dalla polizia di Roma Capitale, il video che “ritrae alcuni figuranti con indosso costumi da gladiatore romano che importunano un turista di nazionalità olandese […] risulta girato almeno due anni fa, cosa che si evince chiaramente dalla presenza sullo sfondo di un camion bar (che come noto da tempo non sono più presenti nell’area) e di alcune impalcature di un cantiere, presenti durante il periodo di restaurazione del Colosseo”. “La precisazione si rende necessaria – aggiungono i vigili – in quanto questa notizia, ovviamente falsa e tendenziosa, ha raccolto anche diffusione tramite due quotidiani e soprattutto sui social, quindi con una risonanza internazionale. Tale diffusione danneggia l’immagine della città e vanifica l’intensa e proficua attività di contrasto che la polizia locale sta portando avanti per il ripristino del decoro, soprattutto nelle aree storiche della Capitale’”.

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