Raoul Bova impegnato per Amatrice, c’è l’accordo per il centro polifunzionale

Il progetto portato avanti da Associazione Io Ci Sono Onlus e Croce Rossa Italiana prevede spazi ludico ricreativi e di ristoro enogastronomici, ma anche per la formazione e l’assistenza socio-sanitaria. Così si fa rinascere un territorio

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Un centro di aggregazione sociale con spazi ludico ricreativi e di ristoro enogastronomici, ma anche un punto di riferimento per la formazione e per l’assistenza socio-sanitaria. Avrà queste caratteristiche il centro polifunzionale di Amatrice che, grazie all’accordo siglato dall’Associazione Io Ci Sono Onlus e dalla Croce Rossa Italiana, diventa sempre più concreto.

Il progetto è stato presentato al Festival di Sanremo da Raoul Bova, ideatore e promotore di quest’iniziativa volta a restituire degli spazi di aggregazione, al momento negati, alle comunità colpite dal terremoto lo scorso anno.

«Orgoglioso di essere italiano – dichiara Raoul Bova – subito dopo la tragedia mi sono chiesto come potevo dare una mano per poter aiutare la gente colpita dal terremoto. Così, come ha fatto tutta l’Italia, in veste di semplice cittadino che si sente in dovere di aiutare per ricostruire, abbiamo cercato di essere efficaci, in tempi relativamente brevi. Mi sono ritrovato con i miei amici di sempre, anche con alcuni che vivono accanto ai luoghi colpiti, e abbiamo dato immediatamente vita all’associazione Io Ci Sono Onlus. Abbiamo incontrato poi Francesco Rocca, il presidente della Croce Rossa Italiana, Fabrizio Curcio – capo del Dipartimento di Protezione Civile, Gianluca Pecchini, dg della Nazionale Italiana Cantanti e i sindaci di Amatrice, Arquata del Tronto e Accumoli. Abbiamo raccolto subito la loro disponibilità e abbiamo organizzato il primo grande evento per iniziare il percorso per la costruzione di tre centri polifunzionali da donare alle tre A (Amatrice-Accumoli-Arquata), rase al suolo dal sisma».

Il sold out della partita Nazionale cantanti e attori contro la squadra della Protezione Civile, giocata a Rieti il 4 ottobre scorso, ha permesso di raccogliere oltre 120.000 euro, grazie anche ad alcuni contributi di grande prestigio, come l’omaggio alle vittime di Andrea Bocelli e Raoul Bova. Da quel giorno è partita una “gara” di solidarietà con donazioni di privati, aziende ed eventi collaterali. Ora grazie alla firma dell’accordo di collaborazione tra Croce Rossa Italiana e Associazione Io Ci Sono Onlus per la realizzazione del Centro Polifunzionale di Amatrice, si aggiunge un importante tassello affinché il sognodi restituire alle popolazioni colpite una vita normale, diventi realtà.

«La firma dell’accordo di collaborazione – ha dichiarato l’Avvocato Nicoletta Carotti presidente dell’Associazione Io Ci Sono – segna un momento fondamentale. I nostri ringraziamenti vanno alla Croce Rossa Italiana, alla Protezione Civile, alla Nazionale Italiana Cantanti, alle amministrazioni e, naturalmente, a tutti quanti hanno finora contribuito con straordinaria generosità al Progetto».

Soddisfatto il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi che ha detto: «Prende il via un progetto sul quale abbiamo creduto fin dal primo momento e che darà concretezza all’esigenza primaria di questo territorio ovvero l’aggregazione tra le persone. Il centro polifunzionale sarà inoltre un’opera destinata a rimanere nel tempo. Un ringraziamento particolare a Francesco Rocca, all’amico Raoul Bova e a Riccardo Milani che si è speso per questa iniziativa».

Dello stesso avviso il presidente Cri Francesco Rocca che ha ribadito: «Fin da subito abbiamo espresso la necessità di avviare un percorso di ricostruzione partecipata che coinvolgesse le Istituzioni e le persone. Imporre cattedrali nel deserto è dannoso per la collettività e soprattutto poco sostenibile nel medio e nel lungo periodo. Per questo motivo abbiamo invece appoggiato il progetto dell’Associazione Io Ci Sono che, non solo nasce da una condivisione d’intenti, ma si preoccupa di dare risposte ai bisogni di una comunità, nel condividere luoghi, percorsi e nell’essere sempre più resiliente. Un centro polifunzionale, che abbia in sé spazi di condivisione, poliambulatori, aule di formazione sulla prevenzione, sale cinema e un centro di informazione per la popolazione, è senza dubbio l’opzione migliore per far rinascere un territorio».

 

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