“Il Sorpasso” di Dino Risi è uno dei grandi capolavori del cinema italiano. A più di cinquant’anni dall’uscita del film, per la prima volta la celebre sceneggiatura – scritta dallo stesso Risi insieme con Ettore Scola e Ruggero Maccari –, approda al teatro Quirino di Roma (dal 14 al 26 febbraio) con la regia di Guglielmo Ferro e l’adattamento di Micaela Miano.
Nei panni di Bruno (magistralmente interpretato sul grande schermo da Vittorio Gassman) l’attore Giuseppe Zeno, mentre a vestire i panni del suo contraltare, Roberto, la giovane promessa Luca Di Giovanni. La pièce vede anche la partecipazione di Cristiana Vaccaro, l’esplosiva Maddalena nella fortunata serie “Un medico in Famiglia 10” che questa volta incarna l’immaginario femminile nel doppio ruolo della moglie di Bruno e della zia di Roberto. Fanno parte del cast anche Marco Prosperini, Simone Pieroni, Pietro Casella, Francesco Lattarulo e Marial Bajma Riva.
Giuseppe ZManifesto dell’Italia del ‘boom’ economico, “Il Sorpasso” è, al tempo stesso, un grande road movie psicologico, il che lo rende un testo senza tempo. Spogliato della connotazione storico-sociale, il film è costruito su una drammaturgia destrutturata, scatola aperta ideale per una riscrittura teatrale focalizzata sui personaggi. In questa dinamica la trasposizione teatrale mette al centro della vicenda i due protagonisti, e il loro incontro/scontro come puro conflitto caratteriale e psicologico. Tra Bruno e Roberto si stabilisce sin dalle prime scene un giocoforza di prevaricazione, rivendicazione, ambizioni, fughe, rinascite, silenzi e violenza. Il loro sarà un viaggio jarmuschano all’interno delle bolle conflittuali che ognuno ha provato a cancellare a nascondere, allontanandosene fisicamente il più possibile e che solo in compagnia dell’altro, estraneo e non giudicante, pensa di poter affrontare e risolvere.