“Miseria e nobiltà” in versione romanesca al teatro delle Muse

Pietro Romano torna in scena con la trasposizione dell'opera di Eduardo Scarpetta

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Pietro Romano - "Miseria e nobiltà"

Dopo il grande successo ottenuto a inizio stagione torna a grande richiesta di pubblico “Miseria e nobiltà“, rivisitazione e trasposizione in dialetto romanesco scritta, diretta e interpretata da Pietro Romano, liberamente tratta dall’omonima opera di Eduardo Scarpetta, in replica straordinaria dal 29 marzo al 9 aprile presso il teatro delle Muse di Roma. Prosegue, dunque, la straordinaria intuizione artistico-letteraria, suscitata dal talento poliedrico di Pietro Romano, autore interprete e regista dei propri lavori, già confermata in operazioni vincenti in cui i classici di Goldoni (Arlecchino, servo di due padroni, I due gemelli veneziani) e di Molière (L’Avaro, Il malato immaginario) sono stati riadattati e trasposti in dialetto romanesco, offrendo al pubblico lo splendido vezzo della commedia dell’arte in un dialetto diverso dall’originale, e archiviando incredibili successi e mesi di sold out, dimostrando l’alto livello artistico e culturale necessario al mondo dello spettacolo.

IL PROTAGONISTA

L’energia istrionica di Romano, inguaribile ed irriducibile amante della sua città natale, si china questa volta alla gloria del teatro napoletano di Scarpetta trasponendo e riadattando la più celebre delle sue opere, Miseria e Nobiltà, consegnata al pubblico già nella splendida realizzazione cinematografica con Totò, nel proprio dialetto, tingendo con grazia e maestria l’inestimabile, indiscussa ricchezza dell’originale, dei colori della popolarità romana, esaltandone l’intramontabile vernacolarità. Il protagonista “Felice Sciosciammocca” interpretato da Pietro Romano, gioca sulle corde della celebre maschera scarpettiana, sovraintendendo, nella logica di una disarmante comicità, alla storia d’amore del nobile per la popolana, con la scaltrezza del povero che si finge ricco, tra colpi di scena e verità che scottano.

IL RESTO DEL CAST

Sulla scena accanto a Pietro Romano, Marco D’Angelo (Pierino), Marina Vitolo (Bruttia), Beatrice Proietti (Pupetta), Edoardo Camponeschi (Eugenio), Valentino Fanelli (Appio/Giovanni), Eleonora Manzi (Gemma), Francesca La Scala (Rosa) e Mirko Susanna (Bamba), Giorgio Giurdanella (Cuoco).

LA COMICITÀ DI SCARPETTA

Nella sua carriera, ormai trentennale, Pietro Romano ha messo in scena decine di spettacoli, spaziando dal classico al moderno, dalla prosa al musical, dalla lingua al vernacolo o meglio, ai vari vernacoli da lui posseduti intimamente come se ognuno fosse il proprio. “Miseria e Nobiltà”, pur nel rispetto dell’originalità dell’opera di Scarpetta, risulta un successo che unisce l’umorismo della gestualità napoletana al sarcasmo del dialetto romanesco. La storia rimane forte della comicità e del pregio della stesura iniziale, lasciando che la giostra continui a volteggiare tra i caratteri umani, le classi sociali e le introspezioni di ogni sorta. La commedia risulta esilarante e intrisa da una comicità elegante, e l’umile intelligenza artistica di Romano si rivolge sera per sera, direttamente al genio di Scarpetta con il saluto: “Maestro, chapeau!”.

Si replica, dal 29 marzo al 9 aprile dal mercoledì al sabato alle 21; sabato 8 aprile anche ore 17,30, domenica ore 17,30.

Biglietti: mercoledì e giovedì 22 euro (rid. 16 euro), venerdì, sabato e domenica 25 euro (rid. 19 euro).
Info e prenotazioni: ufficio promozioni compagnia mob. 327 31117432; email caputmundipubblico@gmail.com
Location: teatro delle Muse, Via Forlì 43 – Roma; Telefono 06 44233649

IL TRAILER

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