Come da tradizione, l’estate a Roma porta una delle stagioni teatrali più attese in città. Il Silvano Toti Globe Theatre, unico teatro elisabettiano d’Italia, nato nel 2003 grazie all’impegno dell’Amministrazione Capitolina e della Fondazione Silvano Toti per una geniale intuizione di Gigi Proietti, si prepara ad accogliere il suo affezionato pubblico per una nuova stagione di grande teatro shakespeariano immersi nel verde di Villa Borghese
La stagione 2017 è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale con la produzione di Politeama srl e l’organizzazione e comunicazione di Zètema Progetto Cultura. Anche quest’anno nelle sere di spettacolo sarà attivo il Globar.
A grande richiesta Gigi Proietti torna sul palco in veste di attore con il suo Edmund Kean acclamato da pubblico e critica nella scorsa stagione. In programma anche nuovi allestimenti, Enrico V di Daniele Pecci e Macbeth di Daniele Salvo, e grandi successi delle scorse stagioni, da Sogno di una notte di mezza estate di Riccardo Cavallo arrivato all’undicesimo anno di repliche a Il Mercante di Venezia di Loredana Scaramella che ha debuttato lo scorso anno, fino a Troppu Trafficu ppi nenti di Giuseppe Dipasquale che torna per la seconda volta al Globe dopo 8 anni.
Inoltre, si conferma anche quest’anno l’ormai consolidata tradizione di ospitare uno spettacolo in lingua originale con Much ado about nothing coprodotto con The Bedouin Shakespeare Company con la regia di Chris Pickles. Tornano anche i Sonetti d’amore, un viaggio tra i più bei versi di William Shakespeare con l’ideazione e la regia di Melania Giglio. Infine, il programma si arricchisce di due progetti speciali: Playing Shakespeare, ideato da Loredana Scaramella, che condurrà gli spettatori alla scoperta delle storie nascoste nella magica O di legno del Globe e il viaggio tra musiche e parole nel teatro elisabettiano con Pamela Villoresi ne Il canto di Shakespeare.
La stagione si apre con TROPPU TRAFFICU PPI NENTI (22 giugno – 2 luglio ore 21.15), uno spettacolo in cui lo scrittore Andrea Camilleri e il regista Giuseppe Dipasquale si sono divertiti a mettere in scena un mistero che si celerebbe dietro la vita e le opere del Bardo. Una serie di coincidenze, infatti, porterebbero a credere che Shakespeare fosse in realtà siciliano e più precisamente un certo Michele Agnolo Florio Crollalanza, di origine quacquera, che, per sfuggire alle persecuzioni religiose, visse tra Messina, Venezia, Verona, Stratford e Londra. Fu autore di molte tragedie e commedie, alcune delle quali sembrano essere la versione originaria di altre ben note opere attribuite a Shakespeare, come Troppu trafficu ppi nnenti, scritta in messinese, che potrebbe essere l’originale di Troppo rumore per nulla di Shakespeare, apparsa 50 anni dopo.
Lo spettacolo è in coproduzione con Teatro della Città -Catania.
Dal 7 al 16 luglio (ore 21.15) è la volta del ritorno, a grande richiesta, di Gigi Proietti in veste di attore con EDMUND KEAN di Raymond FitzSimons (adattamento e regia Gigi Proietti, regista assistente Loredana Scaramella). In scena un uomo solo nel suo camerino che beve, si trucca e si interroga sulle parole di Shakespeare, passando in rassegna una vita di battaglie e successi. È Edmund Kean, grande attore inglese dell’inizio dell’Ottocento, idolatrato dal pubblico e dalla critica che ne decretarono l’ascesa dal ruolo di Arlecchino ai grandi protagonisti shakespeariani e, poi, la rovinosa decadenza. Il copione è più che un testo chiuso: è un’occasione per entrare nel segreto del camerino in cui monologhi, battute, idee prendono e perdono forma, in un processo creativo da laboratorio che smonta e scruta le creazioni di Shakespeare.
Dal 21 luglio al 6 agosto (ore 21.15) Daniele Pecci porta in scena ENRICO V curandone la regia e vestendo i panni del protagonista. Pur trattandosi di uno dei drammi storici di Shakespeare, Enrico V unisce al suo interno elementi epici, toni della commedia ed elaborate strutture sintattiche, come nel corteggiamento da parte di Enrico V della bella Caterina di Francia nella parte finale del dramma. Un testo che ha un legame fortissimo con la struttura stessa del Globe Theatre e che sarà portato in scena da un gruppo di attori giovani e giovanissimi.
Immancabile l’appuntamento di metà agosto con lo spettacolo cult del Silvano Toti Globe Theatre che torna sul palco di Villa Borghese per l’undicesimo anno consecutivo: il SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE, a firma dell’indimenticabile Riccardo Cavallo (traduzione di Simonetta Traversetti).
Dal 9 al 20 agosto (ore 21.15) grandi e piccoli possono emozionarsi con le magnifiche scene e i costumi da sogno di questa storia che racconta il tempo breve della felicità con un sottile sottofondo di malinconia. L’opera è stata scritta in occasione di un matrimonio e rappresenta, come una scatola cinese, un mondo stregato in cui dominano il capriccio e il dispotismo. Linguaggi diversi vi si intrecciano: quello delle fate che alterna al verso sciolto, canzoni e filastrocche, e quello degli artigiani, in cui la prosa di ogni giorno è interrotta dalla goffa parodia del verso raffinato.
Dal 24 agosto al 10 settembre ore 21.00 va in scena IL MERCANTE DI VENEZIA (regia e traduzione di Loredana Scaramella) un testo dai toni contrastanti, in cui si affronta il tema della tolleranza e lo scontro fra clemenza e giustizia. Loredana Scaramella presenta un allestimento che punta a mantenere il carattere di commedia, allontanandosi dai toni drammatici delle più recenti messe in scena del testo. Lo fa puntando sul racconto di una grande storia sull’amore e spostando l’ambientazione negli anni a cavallo fra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, anni euforici, pieni di cambiamenti di costume, di novità e luminosi progressi, che accolgono però i germi silenziosi di un buio futuro.
La volontà di potere e di predominio che divora tutto è al centro di MACBETH di Daniele Salvo in scena dal 15 settembre al 1° ottobre (ore 21.00, la domenica ore 18). Una tragedia che opera un vero e proprio “sezionamento” dell’emozione umana, un precisissimo iter all’interno del cuore e della mente di un uomo che sembra destinato al vertice della società, ma che diviene invece vittima della fragilità e della manipolazione. Vittima del suo stesso lato oscuro che si fa carne in un alter ego formidabile: Lady Macbeth.
Il regista propone una messa in scena regolata dalle leggi del sogno e del sonno, con quelle caratteristiche di allucinazione e incubo che hanno reso questo testo un capolavoro.
Toni più gioiosi, uniti ad altri più cupi si ritrovano, invece, in MUCH ADO ABOUT NOTHING (Molto rumore per nulla) il nuovo spettacolo in lingua inglese che va in scena dal 5 al 15 ottobre (ore 20.45, la domenica ore 18) chiudendo la stagione. Lo spettacolo è coprodotto da The Bedouin Shakespeare Company con la regia di Chris Pickles.
Il cartellone 2017 sarà anche accompagnato da una serie di appuntamenti speciali:
Lunedì 26 giugno, 10 luglio, 28 agosto e 4 settembre alle ore 21.15 tornano in scena i SONETTI D’AMORE con l’ideazione e la regia di Melania Giglio (traduzione di Alfonso Veneroso e Melania Giglio). Un viaggio tra i più bei versi di William Shakespeare accompagnato da una ricca contaminazione musicale: da Marvin Gaye a Amy Winehouse, da Leonard Cohen ad Alanis Morissette .
Giovedì 13 luglio, lunedì 18 e 25 settembre ore 21.15; lunedì 9 e martedì 10 ottobre ore 21.00 con PLAYING SHAKESPEARE Loredana Scaramella, accompagnata dalla musica del trio William Kemp e da alcuni attori del Globe, conduce gli spettatori alla scoperta del tempo di Shakespeare, con qualche sorpresa, gioco e molta leggerezza.
Infine, lunedì 24 e 31 luglio ore 21.15, con IL CANTO DI SHAKESPEARE per la prima volta il Silvano Toti Globe Theatre di Villa Borghese ospita un concerto elisabettiano originale con musica e parole. Un viaggio nel mondo del drammaturgo inglese con il contributo di musiche e canzoni che il grande autore usò nelle sue opere. Le musiche di scena sono portate in palcoscenico dall’ensemble rinascimentale con strumenti antichi Musica Antiqua Latina diretta da Giordano Antonelli, la lettura e l’interpretazione di Pamela Villoresi, la drammaturgia di Michele Di Martino e la regia a cura di Francesco Sala. Il tenore è Andrès Montilla Acurero.