I volenterosi cittadini che questa mattina si sono recati all’ufficio condoni di Risorse per Roma hanno trovato gli uffici chiusi per lo sciopero del personale, forse il primo nella storia di questa società integralmente partecipata dal Comune.
Una storia, quella di RpR che va assumendo aspetti grotteschi tanto che il Gruppo consiliare del Pd chiede una convocazione urgente del consiglio per discuterne pubblicamente la situazione. Infatti da maggio è scaduto il contratto di servizio di Risorse per Roma, ma oltre al contatto da giugno risulta scaduto o decaduto tutto il consiglio di amministrazione senza che si sia proceduto al rinnovo delle cariche.
Di conseguenza il presidente non sarebbe più Massimo Bartoli ma il presidente del collegio sindacale a sua volta decaduto da un anno e mezzo.
Sotto il profilo legale tanto caro alla Sindaca, che è pure avvocato, succede che per l’ennesima volta si finisce per rinnovare il suddetto contratto di servizio a posteriori mentre in precedenza il Comune provvedeva con delle proroghe consentite dalla legge. Ora si provvede invece con una toppa peggiore coprendo i costi della società con il tanto esecrato metodo del debito fuori bilancio.
Il risultato per i 600 dipendenti di RpR è che stanno rischiando gli stipendi e le tredicesime mentre l’utenza rischia di non veder erogati i servizi come succede per l’ufficio condoni. Eppure la giunta e la maggioranza hanno presentato, fra il clamor di trombe e tamburi, il piano di riordino delle aziende predisposto dall’ex assessore e imprenditore Colomban che da quasi tre mesi ha provveduto a levare le tende tornando a fare il suo mestiere senza indicare tempi, modalità e piani relativi a Risorse per Roma.
Il piano Colomban prevede che il Comune mantenga 100% di Risorse quale società autonoma per lo svolgimento delle fondamentali attività di pianificazione, progettazione e trasformazione del territorio. Per di più era previsto un Polo Entrate comprendente Aequa Roma e RpR per concentrare in un unico soggetto tutte le attività relative alla gestione delle entrate da patrimonio immobiliare e da tributi locali.
Solo che nel frattempo si tira a campare per una partecipata che è stata in passato oggetto di critiche per le assunzioni ritenute clientelari, ma alla quale oggi il Comune riconosce una importanza strategica affidandole anche progetti importanti.
Giuliano Longo