Un grande murales alla fermata Jonio della metropolitana B1 con protagonista Panda, il personaggio della serie “A Panda piace”, nata nel 2008 dalla matita di Giacomo Bevilacqua e diventato in poco tempo un protagonista del web e dei fumetti. I lavori sono iniziati ieri: “Keison” decorerà la facciata della stazione Jonio della metro B1 con un’opera di circa 50 metri quadri. Cinque vignette giganti, alte due metri, che racconteranno a fumetti, cinque cose che, come ha detto Bevilacqua, “si imparano solo prendendo la metro”. «Il fumetto, dopo la serie di BIT da collezione “RAT MAN” di Leo Ortolani, si fonde con la street art per contribuire alla riqualificazione dei luoghi del trasporto pubblico e in particolare delle stazioni» spiega Atac in un comunicato. Una scelta che fa pensare alle grandi capitali europee e mondiali, quella di creare spazi per l’arte nei luoghi più frequentati dalle persone. Una scelta già praticata da tempo in stazioni della metro romana (sia in centro sia in periferia) come in alcune fermate ferroviarie delle linee urbane gestite da Ferrovie. A Roma l’Atac ha avviato esperienze del genere nel 2014 con le opere del tedesco Clemens Behr nella sede Atac di Garbatella, ed è proseguita con l’opera degli street artist francesi e italiani nella stazione Spagna della metro A e col “Mammuth” di Zerocalcare alla stazione Rebibbia.
Ma accanto alle opere degli artisti emergenti resta tanto da fare per combattere il degrado e il capolinea della Metro B1 di Jonio è l’esempio plastico di questa difficoltà. La fermata, inaugurata poco più di un anno fa dall’ex assessore ai Trasporti Guido Improta vive ancora oggi una situazione difficile, tra stazione, giardino pensile e la cosiddetta “piazza di Valmelaina”, l’area cioè compresa tra via Gorgona e via Stampalia.
Sono ancora in corso i lavori per l’apertura dell’ingresso principale di viale Jonio,a causa di un contenzioso tra costrutttori e negozianti della zona: per questo il disagio di tutti gli utenti provenienti da Montesacro Alto resta quello di dover aggirare l’isolato a piedi perdendo qualche minuto per entrare in stazione.
C’è poi il degrado della piazza antistante la fermata: anche qui a causa di un contrasto finito in tribunale (questa volta tra il Comune e la ditta che realizzò i box sotterranei al posto dello storico mercato) la pulizia è rarissima e affidata ora ai cittadini, ora straordinariamente agli operatori dell’Ama. L’ultima pulizia è stata realizzata qualche giorno fa tra le proteste dei residenti che hanno criticato l’elargizione di fondi pubblici per sostenere una festa tenuta sulla stessa piazza che normalmente, a causa del degrado, è spesso popolata da sbandati e piena di immondizie, con i giochi per bambini da tempo rotti e pericolosi.
Infine il parco pensile al di sopra del parcheggio silo della stazione: qui la fanno da padrone le scritte con le bombolette spray e i graffiti che ormai riempiono pareti rosse e panchine. Nonostante solo qualche settimana fa il decoro e l’apertura del parco siano state affidate a una associazione di protezione civile, l’isolamento in cui si trova rende l’area verde quotidianamente ritrovo di ubriachi e senza fissa dimora che stazionano nella zona, anche per la presenza nelle vicinanze della storica mensa dei poveri.
Francesco Unali