di GIULIANO LONGO
Indiscrezioni e sussurri su una eventuale candidatura del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi cominciano a prendere corpo ma, a quanto pare, non per la presidenza della Regione Lazio, come pubblicato anche da Cinque, ma per il parlamento in vista delle lezioni politiche, come dimostrerebbe quanto ha affermato lui stesso stamane nel corso del convegno “Le sfide nello Sport e nella vita”, promosso dall’Università Campus Biomedico di Roma. Pirozzi, che è anche un allenatore di calcio, ha detto testualmente «se mi offrissero un seggio non ci sarebbe niente di male, ma prenderei in considerazione una mia candidatura solo se mi scegliessero perché sono bravo, e non per altri motivi». Aggiungendo «nel calcio un mister viene scelto per due motivi, o perché è bravo, o perché porta lo sponsor e io potrei prendere in considerazione una candidatura solo se qualcuno mi scegliesse perché sono bravo».
AVANCES TRASVERSALI A SERGIO PIROZZI
Nei giorni scorsi oltre alla campagna per la sua candidatura alla Regione sostenuta soprattutto dai Fratelli d’Italia e da alcuni quotidiani vicini alla destra quali La Verità e Il Tempo, si era scritto anche di alcune avances nei confronti del sindaco da parte di Matteo Renzi con il quale, proprio in occasione del post terremoto, ha intrattenuto cordiali rapporti da quando era presidente del Consiglio. In ogni caso è evidente che Pirozzi non esclude per il suo futuro una opzione politica considerando la sua immagine mediatica di “uomo del fare” peraltro, sino ad oggi, al di fuori dalle logiche dei partiti tradizionali.
PIÙ IPOTESI IN CAMPO
Questo il dato di fatto, ma non è detto che la possibilità di una sua candidatura alla presidenza della Regione sia decaduta anche se le dichiarazioni di oggi lasciano intendere che il “mister”, per quanto capace, potrebbe non essere interessato a intralciare la ri-candidatura di Nicola Zingaretti. In tal caso sarebbe evidente che i contatti con Renzi non sono solo frutto di fantasie giornalistiche, ma potrebbero avere un fondamento che sia qualcosa di più di un pur parlè fra vecchi amici. Ma un’altra ipotesi è che il sindaco voglia temporaneamente sfilarsi da quel cirdo mediatico che lo vedeva già governatore al palazzone della Cristoforo Colombo.