«Se alcuni cimiteri sono dei veri e propri musei a cielo aperto, come ad esempio “Père Lachaise di Parigi, il “Zentralfriedhof di Vienna” o “l’Highgate di Londra” dove milioni di turisti ogni anno pagano il biglietto per visitare sepolcri celebri e opere d’arte, non si può dire lo stesso per la città di Roma». A dichiararlo in una nota il Presidente del club della libertà per le politiche sociali e sicurezza, Marco Rollero (FI).
«Eppure, – continua Rollero – il cimitero monumentale del Verano non è certamente da meno. Ci hanno lavorato architetti del calibro di Valadier e Vespignani. Un valore che però appartiene a un epoca passata poiché a oggi, passeggiando dal Quadriportico fino alle aree del Pincetto vecchio e nuovo, lo scenario è desolante.
Le tombe sono ricoperte da erbacce e sepolte, anche se suona ironico, da centimetri di guano e foglie secche, alcune lapidi sono addirittura divelte e circondate da retine arancioni, altre a malapena si riesce ad intravederle dietro le erbacce. Le radici degli alberi hanno sollevato l’asfalto e i sampietrini e ovunque ci sono i cartelli che avvertono i visitatori del pericolo di caduta di materiali – continua Rollero -. Ma la cosa più indifferente e che passa inosservato da parte di questa amministrazione comunale è il mancato funzionamento all’interno dell’edificio “65” dell’impianto elevatore per persone con disabilità».
«Su quest’ultimo grave probelma sarà presentato presto un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, – conclude Rollero – poiché alcuni scempi non sono assolutamente tollerabili, e soprattutto si richiede a gran voce che venga restituita la dignità ed il rispetto alle persone defunte e hai loro familiari”.