Riduzione slot, ricorso dei gestori al Tar: “Sospendere la rottamazione degli apparecchi”

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Sospendere la procedura di rottamazione e smaltimento delle slot “tagliate” nell’ambito del processo di riduzione, e prevedere una diversa gestione delle macchine dismesse. Come riporta Agipronews è quanto ha chiesto al Tar Lazio la società Giochitalya, che ha presentato ricorso contro il decreto dei Monopoli di fine marzo in cui era prevista la distruzione o la cessione all’estero delle slot non più operative. Secondo Giochitalya, il provvedimento dell’Amministrazione contiene diversi elementi critici: «La norma primaria (la manovrina del 2017, ndr) parla di “procedura obbligatoria” per lo smaltimento degli apparecchi, ma non di “obbligo della procedura”», hanno sostenuto i legali della società. Una differenza sostanziale per il gestore, che ha sollevato perplessità anche sulla mancata notifica del decreto alla Commissione Ue, per il periodo di “stand still” normalmente previsto per le regole tecniche. L’operatore dice no anche all’obbligo di rottamazione o di vendita all’estero del “cabinet”. “Sono misure che non evitano l’illegalità, anzi, la cessione del cabinet potrebbe favorire il rientro di apparecchi in Italia, ma stavolta in versione totem e quindi illegale”. Secondo i Monopoli, invece, il decreto non lede gli interessi dei gestori, che hanno facoltà di scegliere gli apparecchi da rottamare o cedere; il potenziale rischio sui “cabinet” sarebbe inoltre marcato se gli apparecchi rimanessero in Italia. Il via alla rottamazione delle slot tagliate, più di 140mila in tutto, è fissato per il 15 luglio. Da quel momento gestori e concessionari avranno sei mesi di tempo per smaltire gli apparecchi, ma la decisione del Tar – la cui ordinanza è attesa nelle prossime 24/48 ore – potrebbe cambiare le carte in tavola.

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