Giovanni Caudo, Presidente del III Muncipio di Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.
Sabato nuova protesta dei cittadini davanti al Tmb Salario, promossa dal III Municipio, per chiedere spiegazioni su quale sarà la destinazione finale dell’impianto. “Noi manifestiamo perché non ci fidiamo –ha spiegato Caudo-. Quando noi denunciavamo i miasmi l’amministrazione comunale diceva che non era vero. Poi ci hanno detto che sarebbe stato trasformato in centro di riciclo creativo. Non vogliamo comunicati stampa e parole, non vogliamo falsi progetti. L’unica cosa che serve è una firma su un atto che attesti che quell’impianto non serve più. Abbiamo la paura, anzi quasi la certezza che il problema del Tmb passi in secondo piano, ma se una sindaca non si occupa di un impianto di trattamento di rifiuti che è andato a fuoco non so di cosa debba occuparsi”.
Sul piano della Regione di creare una discarica d’appoggio. “Non è una buca come Malagrotta, come qualcuno ha detto, è una discarica di appoggio. Questo certifica che il Tmb Salario era di fatto una discarica di appoggio. Non è solo un problema di Comune e Regione, è la capitale d’Italia, c’è un problema rifiuti che viene da lontano, la colpa è trasversale, ma adesso il tema è di guardare al futuro. Roma ha bisogno di un anno e mezzo di regime speciale di gestione rifiuti per poter fare gli impianti che servono e nel frattempo gestire la produzione di rifiuti e sviluppare al massimo la differenziata, che è passata dal 42% al 43,8% in 3 anni”.
Sullo stadio della Roma, il cui progetto originario era stato seguito da Caudo nella giunta Marino. “Io ho sempre detto che la variazione al progetto apportata dall’attuale giunta non assicurava l’interesse pubblico, sono ancora di quest’idea”.