Pirozzi mette a rischio le candidature del centro destra alla Pisana

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Una volta risolto il problema del candidato del centro destra alla presidenza della Regione Lazio con Stefano Parisi, per la coalizione se ne apre un’altro che sta inquietando non poco le truppe laziali e romane dei Fratelli di Giorgia Meloni e di Forza Italia. 

Parliamo delle liste di candidati alle poltrone della Pisana che  Nicola Zingaretti e la pentastellata Roberta Lombardi hanno già ampiamente definite mentre il centro destra dovrà ancora presentarle entro pochi giorni.

Certo, il ritardo c’è, ma una volta scelto il presidente in pectore le macchine dei due partiti si metteranno in moto anche se fra i possibili candidati di quelle, per ora, ipotetiche liste il panico va diffondendosi. 

Infatti a Roma e nel Lazio sono già in agitazione, potremmo dire in fibrillazione, parecchi candidati che si erano “generosamente” proposti, ma che cominciano ad avere qualche dubbio sulle loro chances di successo e di eleggibilità.

Il problema esiste e si chiama Sergio Pirozzi il quale, per quanto emarginato da i sondaggi di alcuni istituti, è convinto addirittura di vincere con la sua lista dello Scarpone, ma se anche così non fosse e si collocasse solo al terzo posto dopo Nicola Zingaretti  e Roberta Lombardi, finirebbe per acchiappare voti, e quindi seggi consiliari, soprattutto a destra mettendo in difficoltà   i Fratelli della Meloni che sono stati i più fieri oppositori alla candidatura del sindaco di Amatrice.

Ovviamente a destra si ostenta ottimismo per la candidatura di Parisi che, peraltro è tutto il contrario della destra “de noantri”, e di Matteo Salvini, sia per storia personale che per orientamento politico, liberista europeista e moderato. Semmai più vicino allo stesso Nicola Zingaretti, che ai populismi dilaganti. Ma in politica capita che il diavolo e l’acqua santa si sposino pur di raggiungere l’obiettivo. 

Solo che quando si tratta di liste, candidature e poltrone tutti ( a destra in maniera più accanita a sinistra in modo più soft) diventano belve, soprattutto gli esclusi e quelli  che rischiano di non venir eletti. 

Questa situazione crea una certa agitazione nel centro destra soprattutto fra i Fratelli d’Italia che nonostante con Giorgia  rivendichino addirittura la maggioranza  di una coalizione che prevede anche nel Lazio la presenza della lista di Salvini,  cominciano a temere che la lista di Pirozzi gli possa creare qualche guaio serio.

Perché Forza Italia a Roma e nel Lazio galleggia sul prestigio del presidente della Unione Europea  Antonio Tajani, ma quelli della Meloni sanno che Pirozzi pescherà anche nel loro elettorato, con il risultato che a livello regionale rischiano di portare alle Pisana non più di due consiglieri.

Ovviamente navighiamo sull’onda delle ipotesi e in fondo l’obiettivo di Meloni e del suo mentore Rampelli è quello di portare a casa due o tre seggi, uno dei quali per il coordinatore regionale dei Fratelli Francesco Lollobrigida cognato di Giorgia  già assessore alla mobilità con Renata Polverini.

Ma fuori dagli entourage famigliari è evidente che per Parisi, fresco fresco da Milano, non sarà così facile accontentare tutti. Anche perché dalla stampa locale si nota un certo subbuglio per le candidature di Frosinone e Latina.  

Come succede in questi casi Parisi si affiderà agli esperti e sciamani locali del voto, sempre che  tenga conto delle faide Romano/Laziali della destra che hanno già portato alla sconfitta nella Capitale. E qui forse l’onda montante di una possibile vittoria del centro destra a livello nazionale, potrebbe infrangersi   sugli scogli di divisioni e conflitti tutti di bottega. Zingaretti, la Lombardi e probabilmente Pirozzi ringraziano.

Giuliano Longo

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