Tra la manifestazione di Piazza del Popolo e il Forum nazionale del 26-28 ottobre: tra questi due appuntamenti potrebbero cadere le dimissioni di Maurizio Martina da segretario Pd, un atto dovuto per dare l’avvio ufficiale al congresso. Secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, il segretario eletto il 7 luglio in assemblea potrebbe approfittare della mobilitazione per chiudere in grande stile il suo mandato ed annunciare, poche ore dopo, l’apertura del congresso con la data delle primarie, che dovrebbero tenersi a gennaio, come lo stesso segretario ha gia’ fatto sapere. Esponenti dem vicini a Martina suggeriscono, tuttavia, una dead line diversa: il segretario, spiegano, “dovrebbe attendere il Forum nazionale di fine ottobre per un atto comunque previsto dallo Statuto del Partito”. E mentre si attende che Martina dia lo start ufficiale, il congresso del Pd e’ cominciato nei fatti e fa registrare i primi scontri a distanza tra fazioni opposte. All’ex segretario Matteo Renzi che lo aveva accusato di tenere un atteggiamento “ambiguo” sul rapporto con il Movimento 5 Stelle, Nicola Zingaretti – al momento unico candidato in pista – ha risposto in maniera netta: “Che tristezza: sembra un disco rotto. Mistificare sempre la realta’. La vera differenza sui 5 stelle? Io contro di loro ho vinto, Renzi ha perso”.
Oggi, tuttavia, il disco e’ tornato a suonare e lo fa per voce del capogruppo dem a Palazzo Madama, il senatore ‘renziano di ferro’ Andrea Marcucci: “Non credo che Zingaretti abbia il piglio giusto, lo stile di comunicazione e lo slancio di cui ha bisogno il Partito Democratico per rilanciarsi. La linea politica che io immagino e’ quella di un Pd molto piu’ aperto, che recupera elettorato a sinistra, ma che e’ in grado di dialogare con un mondo piu’ centrista che guarda all’Europa come punto di riferimento. Il problema poi e’ l’ambiguita’ di Zingaretti nei confronti del M5s, col quale e’ evidente che il Pd non puo’ avere niente a che fare”, spiega Marcucci. Ad alimentare i sospetti renziani e’ il rapporto tra Giunta e Movimento 5 Stelle in Regione Lazio, con i grillini che hanno votato con la maggioranza il bilancio regionale mentre, sugli altri temi, seguono la linea di una “opposizione responsabile. E spettatrice interessata di quanto succede nel Pd e’ Roberta Lombardi, capogruppo M5s alla Pisana. “Prima Zingaretti ha smentito l’accordo su temi con il M5S in Regione Lazio per rifarsi una ‘verginita’ piddina’, dopo Matteo Renzi lo bacchetta dicendo che non puo’ fare il segretario Pd perche’ troppo vicino ai 5 stelle. Tra poco se la giocano a carte. Decidetevi”, scrive su Twitter Lombardi.