La proposta politica di Zingaretti ci convince. Intervista a Daniele Ognibene, consigliere di Leu alla Pisana

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Daniele Ognibene
Daniele Ognibene

Daniele Ognibene è stato dal 2013 al 2018 presidente del Consiglio Comunale di Velletri. Con Carlo Ponzo è stato uno dei fondatori di Articolo Uno/Mdp nell’area dei Castelli Romani dopo la scissione dal Pd. La sua elezione alla Pisana, con 2.700 preferenze, avviene il 4 marzo scorso con Liberi e Uguali.  

Lei e numerosi amministratori del territorio dei Castelli Romani avete aderito alla “Piazza Grande di Zingaretti” nonostante Liberi e Uguali non l’abbia fatto eccetto l’adesione last minute di Mdp. Come spiega questa contraddizione alla sinistra del Pd?

Per me l’adesione a Piazza Grande è stata un fatto di buon senso proprio perché la sinistra sta vivendo una stagione politica difficile. Pensare di seguire l’antica polverizzazione della sinistra non paga, invece la formula unitaria di Zingaretti per me vale, anche se molti di noi sono usciti dal Pd per quella che ritenevamo la sua deriva renziana che peraltro ci ha penalizzato fra una larga fascia di elettorato. D’altra parte anche quanto è avvenuto recentemente alla Leopolda dimostra che fra il mondo di Renzi non c’è alcuna volontà di autocritica. Qui nel Lazio invece una coalizione unitaria ha permesso la vittoria alle regionali. 

Lei però è in una situazione abbastanza curiosa perché la sua elezione, di fatto, non è avvenuta con l’assenso di Liberi e Uguali (LEU). 

Le preciso intanto che la mia è stata una elezione contrastata, ma su una lista dove contano le preferenze che ho ottenuto, insomma sono state le centinaia di miei elettori a decidere. 

Quali sono attualmente i suoi rapporti con Leu?

A livello di amministratori eletti con quella lista non ho problemi, come dimostra il documento pro Zingaretti da loro firmato, con Leu risulta un po’ più difficile perché non è un partito vero e proprio perché ancora oggi Mdp e Sinistra Italiana non hanno trovato la quadra soprattutto su una linea chiara anche in campagna elettorale.Oltre a questo c’è stata una gestione dilettantesca delle candidature con nomi completamente scollegati dai territori e una campagna praticamente inesistente, certo non per colpa di Grasso che ci ha messo tutta la sua autorevolezza. 

Dopo il magro risultato elettorale Articolo Uno Mdp ha fatto congressi provinciali e regionali  un po’ improvvisati che ci hanno fatto ulteriormente scomparire dai radar della politica. 

Quindi lei è abbastanza autonomo da Leu. 

Ma guardi, io sono autonomo come lo sono un po’ tutti in Leu, dove ad esempio D’Attorre e Fassina organizzano una propria formazione politica (Patria e Costituzione ndr) che addirittura approva le misure sovraniste del Governo. Ulteriore esempio di una vocazione alla frammentazione alla sinistra del Pd che appare sempre più come la scissione dell’atomo. 

Non è che così lei e i suoi supporter vi appiattite sul Pd di Zingaretti?

Non siamo certo fra coloro che esultano se un progetto unitario di sinistra fallisce e non crediamo tanto ad alleanze durature e credibili con Rifondazione Comunista e Potere al Popolo. In ogni caso a sinistra non può esistere un partito che attenda solo la fine del Pd non si capisce bene per quale alternativa, occorre trovare invece con il Pd, ma anche con altri, forme di dialogo su un programma condiviso delle forze progressiste. I motivi per cui sono uscito dal Pd ci sono ancora tutti, ma l’opzione di Nicola potrebbe aprire, con il congresso, una diversa fase di quel partito.

Ormai sono trascorsi i 180 giorni, la luna di miele con l’elettorato, dopo la vittoria di Zingaretti. Cosa direbbe ai suoi elettori per quanto è stato fatto sino ad oggi?

Le ricordo che nel frattempo abbiamo approvato la legge sul diritto allo studio, quella sul riassetto e l’ampliamento del parco dell’Appia Antica dopo 30 anni, la proposta sulla regolamentazione dei Riders e stiamo per approvare il piano delle acque dove su questo ed altro abbiamo contribuito. È stato fatto molto in sei mesi anche se non con una maggioranza solidissima alla Pisana. Inoltre le commissioni come quella dell’agricoltura di cui sono vice presidente e di quella del bilancio di cui faccio parte, lavorano davvero molto.   

Il suo elettorato è prevalentemente nei Castelli Romani, pensa che possa ritenersi soddisfatto di quanto fatto dalla Regione sino ad oggi?

Certamente  con l’attivazione dell’Ospedale dei Castelli che è una conquista per il territorio, questo non toglie che ci siano problemi su altri ospedali ma alcuni impegni assunti in campagna elettorale sono stati mantenuti, ad esempio a Velletri dove è stata realizzata la “camera calda” del pronto soccorso. Anche sulla occupazione con l’assessore Di Berardino si è lavorato bene, impegnandoci perché su quei territori non venissero persi i 280 posti di lavoro negli 8 punti vendita della Coop.

Vorrei anche un suo parere per quanto si sta facendo su mobilità e rifiuti.

Sulla mobilità non possiamo sottovalutare il risanamento e il rilancio del Cotral con un parco bus quasi completamente rinnovato, questo è un esempio che dimostra che non si deve andare verso la liberalizzazione del servizio pubblico del trasporto cui sono contrario. Tutti i servizi essenziali debbono essere pubblici. 

Sui rifiuti il problema è Roma perché ormai molti comuni della provincia e del Lazio sfiorano l’80% di raccolta differenziata porta a porta, risultando comuni ‘virtuosi’. Nei Castelli questo tipo di raccolta è fatto in tutti i comuni tranne Marino, governata dai 5Stelle.

E per quanto riguarda il nuovo piano regionale dei rifiuti?

Sull’allocazione degli impianti di trattamento, già individuati dai tecnici, è la città Metropolitana, a guida Raggi/5stelle che deve deliberare. Comunque vanno superati i particolarismi dei territori che non vogliono l’impianto nel giardinetto di casa propria. Per quanto riguarda il materiale che risulta dopo il trattamento e che va smaltito, onestamente, preferirei più il termovalorizzatore che la discarica. 

Ultima domanda un po’ capziosa. Lei ha la certezza della conclusione naturale di questa legislatura regionale?

Guardi che la politica riserva sempre sorprese, ma vedo tanti consiglieri che al di là delle appartenenze politiche, hanno voglia di lavorare per il bene della nostra regione, quindi ad oggi le condizioni esistono. L’importante comunque è lavorare bene per gli anni che resteremo alla Pisana.

Giuliano Longo

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