Dopo decine di discussioni pubbliche negli atenei, le manifestazioni studentesche e l’Assemblea Nazionale dei Ricercatori Determinati si salda la mobilitazione universitaria a livello nazionale giovedi’ 6 dicembre. Numerose le azioni di protesta previste in varie citta’. Per gli organizzatori, la Legge di Bilancio 2019 rappresenta l’ennesima occasione mancata per un vero investimento su reclutamento e diritto allo studio. “Gli attuali investimenti – dichiara Tito Russo, Centro Nazionale FLC CGIL – nell’universita’ sono totalmente insufficienti e i criteri di ripartizione dei fondi sono fuori dalla necessita’ e dal reale fabbisogno. Chiediamo un piano di reclutamento e una riforma del pre-ruolo che consentano almeno di recuperare nei prossimi quattro anni i circa 20.000 posti di ricercatori e docenti strutturati persi dal sistema nazionale universitario negli ultimi 10 anni; finanziamenti per edilizia universitaria; manutenzione e costruzione di nuove residenze universitarie, aumento della no tax area e coperture del 100% delle borse di studio e di dottorato; per un riconoscimento e valorizzazione delle professionalita’ che operano negli atenei, per la stabilizzazione dei precari tecnici, amministrativi e bibliotecari. Il nostro Paese deve tornare ad investire sul sistema universitario per uscire definitivamente dalla crisi economica strutturale che lo ha investito; per puntare sulla conoscenza, l’innovazione e la formazione quali elementi essenziali per la vera crescita e lo sviluppo sostenibile in tutti i campi”. Nella giornata di giovedi’ 6 dicembre, studenti, dottorandi, assegnisti, ricercatori a tempo determinato faranno emergere la centralita’ delle loro rivendicazioni attraverso forme simboliche di protesta, flash mob, lezioni in piazza, assemblee permanenti da Torino a Palermo, da Milano a Bari, per sfociare venerdi’ 14 dicembre, nelle ore decisive della discussione della Legge di Stabilita’ 2019, in una manifestazione nazionale a Roma.