Corruzione e turbativa di appalti nella sanità pubblica per l’assegnazione di opere manutentive di strutture sanitarie della Capitale. Si trovano agli arresti domiciliari sei tra i dirigenti di ASL e imprenditori, mentre altri due dirigenti Asl sono stati direttamente accompagnati in carcere.
Dirigenti, imprenditori e pubblici ufficiali incardinati in un sistema di combutta affaristica, come sempre finalizzata all’arricchimento personale attraverso “traffici di influenze e redazione di false attestazioni”.
L’aspetto più grave di tutto ciò è che mentre imprenditori e dirigenti riempiono le proprie tasche, ai cittadini che si rivolgono alla sanità pubblica rimangono le briciole: strutture fatiscenti, servizi carenti,liste di attesa infinite, turismo sanitario dal sud verso il nord del Paese, probabile morte al pronto soccorso o al momento del parto, visite sul pavimento, solo per citarne alcune.
Urge una cura drastica e profonda per il malaffare italiano tutto, per quello romano poi, forse bisognerebbe reperire persone e personaggi per il mondo della sanità che non abbiano a che fare con il bacino di personaggi politici o che gravitano intorno ad essi. Certo è quasi impossibile, dato che i dirigenti delle Asl vengono selezionati su base politica.
Ebbene questa commistione è sempre più letale per un sistema sanitario nazionale, oltre che regionale, che il Ministro Lorenzin dovrebbe tenere sotto un più serrato controllo soprattutto ex ante, in chiave preventiva.