Albano, muore aspettando un’ambulanza. Il ministero invia una task force

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“Rimanga in attesa”. Sono passati più di due minuti ed è la seconda chiamata al 118. Attacco e riprovo a chiamare: “Rimanga in attesa “. La terza chiamata la faccio dal mio cellulare e parte alle 3:19. Nel frattempo arrivano mio fratello e la compagna. “Rimanga in attesa “. Lo sollevano, lo poggiano sul letto e vedo mio padre che si sta spegnendo. La chiamata è ancora aperta, sotto le grida di mia madre sento la voce registrata: “Rimanga in attesa”. Non so cosa fare, vorrei solo un’ambulanza, qualcuno che ci aiuti. Urlo contro la voce registrata. Prendo una spugnetta bagnata e gliela passo sul viso, provo a mettergli qualche goccia d’acqua in bocca. Poi il dubbio: “Forse non dovevo farlo, forse non può ingoiare. E se soffoca?”. Ma a suggerirmi cosa fare non c’è nessuno, al telefono ho solo la voce di donna. Mio fratello nel frattempo va in cerca di un’ambulanza al pronto soccorso di Albano Laziale, il paese in provincia di Roma in cui ci siamo trasferiti per fuggire dal caos della Capitale. Questo il disperato racconto che si leggeva oggi su Repubblica e i maggiori siti e testate nazionali riguardo un presunto caso di malasanità ai Castelli.

 

IL PROVVEDIMENTO DEL MINISTERO

“Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a seguito delle notizie di stampa ha disposto l’invio della task force per accertare quanto accaduto ad Albano Laziale in riferimento al decesso di un malato e alla denuncia di gravi disservizi relativi ai numeri di emergenza. La task force, formata da esperti dell’Agenas, Carabinieri del Nas e da funzionari del Ministero della Salute, interverrà nelle prossime ore”. Lo riferisce una nota del Ministero della Salute.

 

 

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