Il Campidoglio avrebbe “gonfiato i costi del Centro carni” con l’obiettivo di vendere l’area del macello comunale di viale Palmiro Togliatti per “fare cassa per risanare il deficit di Ama”, mettendo però a repentaglio “circa 1.000 posti di lavoro”. È la denuncia degli operatori del Centro carni di Roma Capitale, che stamattina sono intervenuti in commissione capitolina Trasparenza, convocati dal presidente Marco Palumbo (Pd) per esaminare le problematiche relative a un eventuale trasferimento del Centro al Car di Guidonia in seguito alla memoria della Giunta capitolina 79/2017.
In rappresentanza della maggioranza M5S il presidente della commissione Commercio, Andrea Coia (M5S). Ad attaccare il Campidoglio è stato Sergio Scalia, del Coordinamento popolare contro la speculazione sul Centro carni: “Nei dati forniti dall’assessorato al Commercio si mettono tra i costi del Centro carni, nello stesso centro di costo, ben 68 dipendenti comunali che però lavorano alla direzione o al Centro fiori, mentre invece sono 36: e quelli che lavorano a tempo pieno nel macello comunale sono solo 4 dipendenti. È stato fatto un calcolo in questo modo per dimostrare che i costi sono elevati e che conviene mantenere i macelli privati”.
In questo modo, ha denunciato Scalia, “si rischia la perdita di circa 1.000 posti di lavoro che deriverebbero dalla chiusura del Centro carni e dal potenziale trasferimento al Car di una parte degli operatori in uno spazio 15 volte inferiore a quello attuale”. In alternativa, ha concluso Scalia, “ha presentato un progetto di sviluppo che permetterebbe di andare in attivo e anche di guadagnarci qualche milione, creando il parco fotovoltaico più grande di Roma e affittando i 20mila metri quadri di spazio liberi, ad operatori che già oggi chiedono di entrare e pagare la locazione al Comune di Roma”.
Una soluzione gradita a entrambe le parti ci sarebbe, una delibera di maggioranza a firma della consigliera M5S Eleonora Guadagno che, come spiega la stessa esponente, “che chiede il mantenimento del servizio pubblico presso la struttura di viale Togliatti e il trasferimento lì del mercato dei fiori e del pesce con la conseguente ridenominazione per ospitare anche l’ittico”.
Il problema, ha chiosato Guadagno, “è che la delibera è ferma da un mese negli uffici in attesa dei pareri necessari alla discussione in Assemblea capitolina, per approfondire la situazione economica del centro di coordinamento”. Ora, ha concluso Palumbo, “invierò una nota a tutti i presidenti di commissione e al Segretariato perchè ormai e’ una prassi consolidata quella dei dirigenti dell’amministrazione di non dare i pareri nei tempi previsti”. Anche per il consigliere di Fdi, Francesco Figliomeni, “bisogna cercare di migliorare e valorizzare l’esistente. Bisogna portare questa delibera in commissione così ci potremo confrontare tra Aula e Giunta per capire se le intenzioni sono le stesse”.
Fonte Dire