L’ATI SICREA-DONATI-ITALIA OPERE ovvero l’associazione temporanea di imprese incaricata della realizzazione dell’opera “Snodo Flaminio” che ieri ha indetto una conferenza stampa, a seguito delle prese di posizione della Regione Lazio e dell’Atac comunica quanto segue.
“La situazione del cantiere Flaminio sta assumendo contorni che non esitiamo a definire grotteschi. Il rimpallo di responsabilità a cui stiamo assistendo non è un spettacolo rispettoso nei confronti dei cittadini romani e delle famiglie dei 60 lavoratori che avrebbero dovuto essere impiegati in questa importante opera pubblica».
Per quanto riguarda i mancati pagamenti che comportano la chiusura del cantiere e il conseguente danno per il centro storico fra Piazza del Popolo e Villa Borghese chiarisce che «in merito ai presunti pagamenti effettuati da Regione Lazio ad ATAC e da quest’ultima puntualmente smentiti, considerato che i crediti delle imprese giammai potrebbero entrare nella procedura concorsuale di ATAC (leggi concordato giudiziario) , l’Ati precisa che l’eventuale corresponsione di tali somme sarebbe una responsabilità del funzionario che ha autorizzato tale trasferimento di fondi. Questo in barba alla diffida intimata dalle imprese raggruppate ed in contrasto al principio di impossibilità di trasferire fondi destinati alla realizzazione di una determinata opera pubblica. Inoltre, in nessun modo queste vicende potrebbero gravare sull’esecutore».
Pertanto «rimangono, oggi come ieri, giorno della conferenza stampa in cui abbiamo denunciato questa vicenda, una voragine nel pieno centro della Capitale e quasi 6 milioni di euro di lavori eseguiti e mai pagati».
Da aggiungere che la nota della Regione Lazio «tira in ballo anche il Ministero delle Infrastrutture (MIT) come ente erogatore. Si aggiunge quindi un interlocutore che può aiutare a fare chiarezza.
Alla luce di quanto emerge appare necessario, oltre che dignitoso, un incontro congiunto tra Regione Lazio, ATAC, MIT e imprese al fine di scongiurare lo stallo totale dei lavori e la chiusura del cantiere fermo da mesi» .