Trattati di Roma, il discorso di Virginia Raggi non va in diretta tv

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2001
Virginia Raggi

La cerimonia europea per i 60 anni dei Trattati di Roma doveva cominciare con il discorso della sindaca Virginia Raggi. E in effetti così è stato. Solo che i maxi schermi che hanno mandato in diretta l’evento organizzato dalla presidenza del Consiglio, il “suo”, non lo hanno mandato in onda. Neanche la Rai lo ha fatto vedere: la diretta, come ha notato l’Huffington Post, è infatti partita solo quando il premier Paolo Gentiloni ha iniziato a parlare.
Di seguito il discorso completo della Raggi su Facebook.
“Signore e Signori, Capi delegazione dei 27 Paesi dell’Unione Europea e delle Istituzioni europee, sono onorata di darvi il benvenuto a nome della città di Roma. Sessanta anni fa qui a Roma prese il via una avventura straordinaria. I padri fondatori della Comunità Europea – animati da uno spirito rivoluzionario non scontato – misero da parte le distanze tra Stati che avevano portato alla guerra. E diedero vita ad un progetto visionario con l’obiettivo di garantire pace e benessere agli Europei. Per la prima volta nella Storia ci si trovò di fronte ad una scelta condivisa e non imposta da un vincitore, nata da un intento comune e dalla capacità di ascoltare i cittadini”.
“Anche ora c’è necesstià di pace: un pensiero va a Londra e alle vittime dell’attentato terroristico di mercoledì. Hanno attaccato tutti gli europei, Roma è con voi. ‘Solidarietà, ‘interesse dei popoli’ sono parole comuni a Adenauer, De Gasperi, Monnet, Spinelli. Questa è l’Europa, quella solidale dei popoli, che nel lontano 1957 si immaginava e che in parte abbiamo avuto in eredità tutti noi. Una eredità gioiosa e impegnativa da proseguire. Questa Europa non poteva realizzarsi in un giorno. Dobbiamo realizzarla noi, dobbiamo realizzare una comunità solidale. Stare insieme richiede impegno, soprattutto dopo anni segnati da una violenta crisi finanziaria che ha messo a nudo errori. Dobbiamo avere il coraggio di riconoscerli e rilanciare la sfida: la finanza non è tutto. E nessuno deve rimanere indietro. La nostra generazione – ha detto la Raggi – è chiamata a portare avanti quel sogno di Europa, ritornando allo spirito di quegli anni che oggi non c’è più e va recuperato. È stato Schuman ad ammonire che ‘l’Europa’ sarebbe sorta ‘da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto’. Tra i cittadini europei la solidarietà è giaàpresente; le Istituzioni invece dovrebbero iniziare ad ascoltarli di più. Le città avvicinano cittadini e Istituzioni che qui si incontrano: ascoltiamo i loro interessi, problemi, speranze”. Così su Facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi in occasione del 60° Anniversario dei Trattati di Roma.
Continua Raggi: “Noi sindaci siamo definiti ‘primi cittadini’: per questo, anche nei luoghi delle decisioni, dobbiamo far sentire forte la voce di chi chiede piu’ lavoro, più inclusione sociale, più sicurezza. I cittadini devono essere messi al centro del potere decisionale. Le politiche non devono essere imposte dall’alto ma rappresentare la volonta’ popolare, introducendo strumenti di democrazia diretta e partecipata. Vanno tenute ‘in conto le attese dei cittadini’. L’Europa o è dei cittadini o non è Europa. Alcuni trattati, come il Regolamento di Dublino, vanno rivisti. Un’Unione soltanto economica non può durare. Lavoriamoci tutti insieme, aprendo porte e cuore ai cittadini. Solo con la partecipazione di tutti l’Europa sarà legittimata. L’unione può essere maggiore della somma delle sue parti. Questo concetto e’ alla base della cultura europea, all’interno della quale le diversità trovano valorizzazione nel rispetto delle identità nazionali. Al Parlamento di Strasburgo, nel 2014, Papa Francesco ha chiesto: ‘Che cosa ti è successo Europa?’. Tante sono le risposte. Ma il Pontefice ha sottolineato che ‘le difficolta’ possono diventare promotrici potenti di unita”. È questa l’opportunità della nostra generazione. Sono presenti forze di coesione e di disgregazione. E’ fisiologico che sia coì’. Importante, però, è dare risposte concrete a chi denuncia insofferenza. Così è nata l’Europa: dalle richieste dei cittadini che i nostri padri fondatori hanno avuto il merito di saper ascoltare. Buon lavoro”, conclude Raggi in occasione del 60° Anniversario dei Trattati di Roma.

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