Giulia Innocenzi: «Asia Argento? In Italia la vittima viene trattata come il carnefice»

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Giulia Innocenzi è intervenuta questa mattina ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, la radio dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.

Giulia Innocenzi su Laura Boldrini: “Su di lei si è scatenata una tempesta di fuoco incredibile con questa storia delle bufale. Non solo dai siti bufalari più classici, ma anche dalla stampa tradizionale. Soprattutto sui quotidiani di destra. Non si riesce mai a mettere la parola fine su queste bufale che continuano all’infinito. Queste bufale rispondono a un’esigenza di frustrazione già presente. La Boldrini purtroppo scatena un odio perché è una donna intelligente, con un ruolo molto importante istituzionale, difende a viso aperto gli ultimi, è una persona che sta molto sulle scatole a chi ha posizioni politiche opposte alle sue e invece di rispondere nel merito cerca di delegittimarla facendo partire campagne diffamatorie sul suo conto. Facebook e Google, poi, ricavano soldi dalla promozione delle bufale. Molti dei siti bufalari hanno pubblicità che vengono da Google. Questo non può esistere, deve esserci una risposta ferma, certe multinazionali non possono permettersi di fare soldi con la promozione di fake news”.

Sullo scandalo sessuale che ha travolto Hollywood e non solo: “Le reazioni che ci sono state in Italia non mi piacciono. Asia Argento è stata chiara. Questa storia la sta raccontando tutto il mondo ma solo in Italia c’è stato un processo contro la vittima, Asia Argento appunto. Si sta cercando di entrare nella psicologia di una vittima, ma quando c’è un abuso ognuno di noi reagisce in modo diverso, non possiamo fare un processo su una violenza, ognuno di noi reagisce in modo diverso. Quante volte ci ritroviamo pietrificati dalla paura o non riusciamo a muoverci? E poi alle vittime dei preti pedofili non abbiamo mai sentito dire perché ci hanno messo tanto per denunciare. E’ partito questo processo alla vittima quando il produttore americano lo chiamiamo solo porcellone o simpatico maialone, mentre invece è una persona che ha sfruttato il suo potere, usando violenza su quaranta donne almeno. Una persona che è stata condannata in tutto il mondo mentre in Italia si è aperto il dibattito su chi denuncia. E’ successo anche a me. Quando andai in Iran in vacanza decisi di pubblicare un post sul mio blog raccontando le molestie che io e una mia amica subimmo. Decidemmo di denunciarle, come una specie di vademecum per due donne sole che decidono di andare in Iran. Era partito un processo contro noi due. Fu una doppia violenza. Prima quanto subito in Iran, poi il tribunale etico del web. In Italia sulla difesa delle donne e per quanto riguarda i diritti delle donne siamo indietro. Speriamo di recuperare in fretta”.