Dopo il recente brutto episodio dell’aggressione da parte di Roberto Spada ad un giornalista della trasmissione Nemo, Ostia è stata definita ci sono state condanne da più parti.
Saviano l’ha paragonata a “Corleone e Scampia, territorio dei clan“ e il capo della polizia ha affermato che questo territorio “ha bisogno ancora di essere oggetto di particolare attenzione”.
Se questa ormai è la vulgata che fa del Municipio un caso nazionale altre sono le voci che si levano dai cittadini che abbiamo incontrato, i cittadini che vivono all’ Idroscalo, a Nuova Ostia, nelle case popolari costruite da Armellini, a piazza Gasparri fino a piazza Anco Marzio definito il salotto buono del quartiere.
Tutti gli intervistati sono indignati e profondamente offesi perché rifiutano di passare per mafiosi e che il loro quartiere venga paragonato alla parte peggiore di Scampia, indignati anche per la decisione di far presidiare i seggi da ingenti forze di polizia fra cui agenti in borghese.
Secondo molti cittadini con i quali abbiamo parlato, Ostia è divenuta oggetto di un battage mediatico e addirittura di una “provocazione ad hoc un attimo prima del ballottaggio”. Si chiedono perché sia passata quasi sotto silenzio l’aggressione della troupe di Striscia la Notizia da parte di una decina di extra comunitari mentre tanta risonanza è stata data alla aggressione violenta di Roberto Spada.
Poi ci riferiscono che contrariamente a quanto riferito da alcuni media e dai social 5stelle, durante la ‘camminata’ della per le strade della cittadina la sindaca Raggi è stata pesantemente contestata.
Non a caso è iniziata alla stazione, generalmente frequentata da un nutrito numero di pendolari, ma con una scarsa partecipazione di cittadini che è andata scemando man mano che la sua visita proseguiva.
Ma Ostia e il X municipio conta anche centinaia di piccole imprese ed esercizi e molti di questi assicurano di “non aver mai avuto richieste di pizzo o di aver avuto alcun contatto con la malavita locale , malavita che esiste in ogni città e in ogni quartiere . Malavita comune non Mafia.”
Invece lamentano difficoltà con le Istituzioni comunali del territorio con le quali è impossibile instaurare un qualsiasi dialogo o contatto anche solo per pagare l’occupazione del suolo pubblico che apporterebbe denaro al Municipio. “Sembra – ci dicono – che si abbia la volontà di distruggere il lavoro degli imprenditori e di conseguenza delle persone da loro impiegate.”
Per di più, ci riferiscono, la balneazione e con essa tutto il suo indotto “è stata distrutta per il mancato rinnovo delle concessioni e per lo smantellamento di alcuni stabilimenti con il risultato di un notevole calo di presenze e con la prospettiva di un inesorabile declino turistico“.
Ci siamo recati all’ Idroscalo dove abbiamo incontrato la sig. Franca, conosciuta come la Anna Magnani del luogo. Qui più che altrove si nota la totale assenza dello Stato e del Comune . Non ci sono servizi e su questo territorio impera il nulla. Per evitare gli allagamenti dovuti, non al mare, ma alle piogge, i residenti hanno provveduto autonomamente a fornire il territorio di tombini e scarichi, così come hanno fatto con un parco giochi per i bambini oggi distrutto da una tromba d’aria.
Franca si occupa della distribuzione dei pacchi alimentari, degli abiti, dei giocattoli per i bimbi e sta organizzando per loro una festa di Natale. Il sabato mattina , con la collaborazione della locale comunità di Sant’ Egidio, ha organizzato delle ripetizioni scolastiche per i bambini ed è riuscita a far frequentare regolarmente la scuola a 10 bimbi rom.
Ci racconta che “all’ Idroscalo vivono 500 famiglie fra le quali molte di immigrati rimaste dopo la distruzione di molte case e la deportazione delle persone in residence lontani . Il tutto voluto da Alemanno e dalle successive amministrazioni, con la promessa di assegnare nuovi alloggi vicini. “Viviamo con la paura di subire lo stesso trattamento da un momento all’ altro” e aggiunge “sono stufa di assistere alle passerelle dei politici in occasione delle elezioni con promesse mai mantenute”.
Riguardo a CasaPound riferisce che “sono molto presenti nel territorio , aiutano le persone bisognose e in generale non chiedono voti. Lo dico onestamente , pur essendo di sinistra da sempre.“
Poi se la prende con una giornalista che l’ha definita mafiosa e sua persecutrice, ma in generale fra i residenti di queste aree degradate, non corre buon sangue con la stampa.
Del seguito di questo nostro tour riferiremo subito dopo le elezioni perché le campagne elettorali passano, ma i problemi restano drammaticamente presenti.
(continua)
Gilda Tucci