Fare chiarezza, “nell’interesse dei tantissimi uomini che quotidianamente difendono l’ordine pubblico
e la sicurezza dei cittadini”, sul comportamento intimidatorio e “assolutamente intollerabile” tenuto nei confronti di un gruppo di sindacalisti da tre agenti della Polizia di Stato in servizio durante la manifestazione cittadina del 1° dicembre scorso “Roma non sta a guardare”. E’ la richiesta che il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Michele Azzola mette nero su bianco in una lettera inviata stamattina al Questore di Roma, dott. Guido Marino, illustrando la dinamica dei fatti.
“Verso le 18, alla fine del comizio tenutosi a piazza Santa Maria del Loreto, – scrive – un gruppo di sindacalisti dello Spi Cgil, sindacato pensionati italiani, di Frosinone e Latina e della scuola e università, si è mosso per raggiungere l’autobus che li avrebbe riportati a casa, parcheggiato nei pressi del Teatro Marcello. Il tragitto prevedeva il passaggio attraverso un varco delimitato da transenne di fronte all’Altare della Patria. Qui, a presidio del varco, regolarmente attraversato da turisti e cittadini, erano presenti tre poliziotti”.
“Con modi inurbani – continua Azzola – uno di loro ha invitato la segretaria generale dello Spi Cgil di Frosinone e Latina a togliere la bandiera che portava, a mo’ di scialle, sulle spalle o in alternativa a riporla sotto il giubbino: condizione definita come necessaria per attraversare il varco. Alle altre persone presenti è stato imposto di avvolgere le bandiere sulle aste. Analogo trattamento è stato poi riservato ad altri sindacalisti, che sopraggiungevano presso il varco. Uno di essi ha chiesto quale disposizione o norma imponesse il divieto a procedere con le bandiere della Cgil, organizzazione che ha da sempre difeso la Costituzione e la Repubblica Italiana e ha pagato un alto tributo per la difesa dei valori democratici. La domanda ha ricevuto una risposta sgarbata e scortese da parte degli agenti: ‘queste sono le disposizioni’. A tal punto i sindacalisti presenti hanno richiesto se tali disposizioni provenissero dal Ministro degli Interni provocando una reazione “minacciosa” da parte degli agenti che hanno replicato con un ‘io ora a questa donna cosa dovrei fare?'”.
“Gli stessi agenti – aggiunge – sono arrivati a sfilare in modo brusco la bandiera che una sindacalista aveva annodata al collo dal momento che si era rifiutata orgogliosamente, in considerazione del ruolo da sempre svolto dalla Cgil, di toglierla, con atteggiamenti e modi sempre più minacciosi tanto da scuotere in profondità la sensibilità
delle persone coinvolte, rimaste scioccate da un simile trattamento”. “Sarebbe opportuno – conclude Azzola – comprendere le ragioni di un siffatto comportamento e valutare se fosse in linea con i doveri e i principi della Polizia di Stato”.