Teatro Vittoria, in scena l’appassionante storia de La Plata Rugby

Un testo teatrale di Claudio Fava che racconta di un gruppo di ragazzi che alla fine degli anni ’70, nell’Argentina della dittatura dei militari, venne decimato dagli emissari di Videla ma che rimase in campo a giocare fino alla fine del campionato

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Foto di Federico Riva (per gentile concessione)
Foto di Federico Riva (per gentile concessione)

A calcare le scene del Teatro Vittoria è un appassionante testo teatrale di Claudio Fava, che racconta una storia vera, quella della squadra La Plata Rugby, un gruppo di ragazzi che alla fine degli anni ’70, nell’Argentina della dittatura dei militari, venne decimato dalla ferocia degli emissari di Videla ma che rimase in campo a giocare fino alla fine del campionato.

Lo spettacolo “Mar del Plata – Gli angeli del rugby che osarono sfidare il regime argentino” sarà in scena dal 3 al 13 novembre, con Claudio Casadio, Giovanni Anzaldo, Fabio Bussotti, Andrea Paolotti, Tito Vittorio e poi Edoardo Frullini, Fiorenzo Lo Presti, Giorgia Palmucci,
Alessandro Patregnani, Guglielmo Poggi, per la regia di Giuseppe Marini.

«La prima volta che andai in Argentina la memoria di molte cose accadute era ancora intatta – racconta l’autore Claudio Fava -. Cose accadute laggiù, a Buenos Aires, dove la storia si era fermata su quell’elenco interminabile di nomi cancellati dalla vita e dal lutto, desaparecidos, ammazzati senza nemmeno il diritto a portarsi la propria morte addosso. Ma anche cose accadute quaggiù, in Italia, dove un’altra guerra e un altro nemico che non facevano prigionieri s’erano portati via, assieme a tanti altri, anche mio padre. Mi era sembrato un viaggio necessario: imparare che nessun luogo è il centro del mondo. Si moriva in Argentina come in Sicilia perché una banda di carogne regolava in questo modo i propri conti con i dissidenti. Pensarla storta, fuori dal coro, era un peccato imperdonabile. A Buenos Aires come a Catania. Negli anni ho imparato a raccontare quei morti con le parole dei vivi, le madri di Plaza de Mayo, le vedove di via d’Amelio…!».

Foto di Federico Riva (per gentile concessione)
Foto di Federico Riva (per gentile concessione)

Raul Barandiaran, l’unico sopravvissuto a quella tragedia, ancora oggi è il testimone vivente della squadra che decise di correre contro la violenza e l’oppressione, tenendo stretta al petto la palla ovale, a perenne testimonianza di questo nobile sport nel quale “una volta sceso in campo non puoi fuggire o nasconderti, devi batterti con coraggio, lealtà e altruismo”.

«Ho cercato di riannodare i fili invisibili che legano vite lontane tra loro: i giovani agenti di Paolo Borsellino che rinunciano alle ferie per far da scorta al loro giudice, i giovani rugbisti di Mar del Plata che rinunciano a trovare rifugio in Francia pur di giocarsi fino all’ultima partita il loro campionato – conclude la nota dell’autore -. II nome di Raul, il sopravvissuto, l’ho conservato. Gli altri, carnefici e vittime, li ho ribattezzati: volevo che ciascuno di loro portasse in questo teatro qualcosa in più della propria storia, qualcosa in più della propria morte. Perché alla fine poco importa che quei ragazzi fossero argentini o siciliani. Importa come vissero. E come seppero dire di no».

TEATRO VITTORIA – Piazza S. Maria Liberatrice 10, 00153 Roma (Testaccio)
dal 3 al 13 novembre 2016 (domenica ore 17.30 / martedi 8 ore 19, mercoledi 9 ore 17.30)
Biglietti: intero platea 28, intero galleria 22 (compresi 3 euro di prevendita)
ridotti in convenzione: platea 21 e galleria 18 (compresi i 3 euro di prevendita)
Promozione gruppi: 1 biglietto omaggio ogni 10 spettatori paganti
Botteghino: 06 57 40 170 ; 06 57 40 598 _ lunedì (ore 16-19), martedì – sabato (ore 11- 20), domenica (ore 11-13.30 e 16-18)
Info: www.teatrovittoria.it

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