San Valentino, significati e origini della festa degli innamorati

Una ricorrenza intrisa di elementi sacri e profani

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Sin dalle origini la ricorrenza di San Valentino sembra intrisa sia da elementi sacri che profani. Intorno alle Idi di febbraio per preparare la stagione primaverile della rinascita i romani festeggiavano i Lupercali, una festa sfrenata in cui i giovani maschi si spogliavano, impugnavano le fruste di capra o di cane, e sferzavano le fanciulle per propiziarle alla fertilità. Alla festa fu agganciata la leggenda di San Valentino che continuava a celebrare i matrimoni di nascosto sebbene l’imperatore Claudio II aveva proibito di sposare i giovani per popolare l’esercito. San Valentino fu giustiziato nel 270 d.C, proprio il 14 febbraio.

Tutt’oggi la festività San Valentino conserva tale duplice componente. Festa attesa sia dagli innamorati celebrata rispettando il protocollo spesso imposto dalla società commerciale in cui miliardi di dollari sono spesi in cene intime, scatole di cioccolatini e regali e dai singles proposta in feste urlanti “Speedy Date” la notte prima, il 13 febbraio. Ci si lega a stereotipi, a messaggi pubblicitari, alle mode e spesso a pratiche che all’amore Vero hanno ben poco da raccontare, in cui il romanticismo è di massa, la spiritualità è confezionata e il sesso strumentalizzato.

Qual è, dunque, l’autentico legame che rinforza la relazione tra due innamorati? E come potrebbe essere festeggiato per rinsaldare tale unione? Realizzare un’equilibrata alchimia sentimentale che comprende affetto, carezze, erotismo e sessualità può essere una ricetta da presentare sia la sera di San Valentino che i successivi incontri a seguire. Mettendosi in connessione con l’altro, rispettando i propri desideri, accettando dolcemente pregi e difetti, inserendo elementi creativi, sorprese e novità facendo sentire la persona amata speciale e condendo il tutto con una buona dose di peperoncino rosso e piccante… quale notte potrebbe essere più allettante?

La festa di San Valentino per la civiltà celtica è il simbolo dell’amore universale. La ricorrenza veniva celebrata innalzando un grande palo guarnito di lunghi nastri colorati e addobbato con fiori multicolori, attorno al quale venivano organizzate grandi danze collettive.

Non dappertutto San Valentino significa amore: infatti, in alcuni paesi in giro per il mondo, tra cui possiamo sottolineare Danimarca, Finlandia ed Estonia e il Sud America, viene festeggiato il giorno degli amici, o dell’amicizia. Anche in parte dell’Olanda è così: per l’occasione viene regalato un cuore di liquirizia, in tale nazione. In Danimarca, invece, si usa regalare agli amici un fascio di fiori bianchi, che sono noti come gli “snowdrops”. In Sud America, invece, il 14 febbraio si festeggia il “Día del amor y la Amistad”, sia dell’amore che dell’amicizia, dunque.

In alcuni paesi San Valentino è legato alla speranza di trovare marito: in Brasile per esempio si festeggia il 12 giugno, in onore di Sant’Antonio, protettore dei matrimoni. La tradizione vuole che le donne nubili portino con sé per tutto il giorno la statuetta del santo, affinché faccia da “calamita” del futuro consorte.

Anche in Inghilterra ci si scambia cioccolatini e fiori, ma sono celeberrimi dei bigliettini romantici indirizzati alla persona amata, chiamati “Valentine”. L’usanza vuole che il mittente resti anonimo, per rendere il messaggio ancora più dolce. Una tradizione che risale al XV secolo quando Carlo D’Orleans, prigioniero nella torre di Londra, inviava missive alla sua amata moglie chiamandola “ma tres doulce Valentinèè”, ancora oggi conservate nella British Library di Londra.

In Giappone le protagoniste sono le donne, che devono regalare cioccolatini, fatti a mano o acquistati, ai loro compagni, ma anche amici, colleghi di lavoro o compagni di scuola in segno di amicizia. Un mese dopo, il 14 marzo il “White Day”, gli uomini dovranno però ricambiare il gesto, con dei cioccolatini rigorosamente bianchi.

 

(fonte agenzia Dire)

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