Lettera del sindaco Sanna al presidente del Colleferro Rugby

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Nella foto il sindaco Sanna
Nella foto il sindaco Sanna

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta scritta dal sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna che risponde al presidente del Colleferro Rugby Gianluigi De Vito.

«Caro Presidente,

più che un silenzio inquietante sulle questioni sportive io sento un dibattito acceso ed a volte carico di retorica, in tutta la città. Evidentemente io e lei frequentiamo luoghi diversi ed abbiamo diverse impressioni; inquietante è secondo me il tono della sua lettera, che spero di aver frainteso ma che appare ricattatorio e di pancia, senza fermarsi a riflettere. Atteggiamento che non mi aspetto da uno sportivo come lei; atteggiamento più consono ai nostri oppositori politici nostalgici del tempo che fu che vedono lo sport solo dal lato dei consensi e del potere. Noi siamo diversi e spero lo sia anche lei, come sono certo che lo sia il Colleferro Rugby verso il quale nutro dignitosissimo rispetto.

Non mi sembra però di essere stato mai vago sulla questione: ho sempre ribadito che anche lo sport è un settore della vita cittadina che va moralizzato, che il regolamento della Commissaria Prefettizia è secondo noi troppo rigido, che va migliorato con un nuovo regolamento per evitare che i bandi (visto che le concessioni sono scadute) vengano fatti con quello. È chiaro che la struttura amministrativa se non avrà un nuovo regolamento dovrà fare i bandi con quello della Commissaria, e la politica in quel caso non potrebbe fare nulla. Ho sempre detto che i contributi non sarebbero stati dati più a pioggia ma sulla base di progetti a carattere sociale perchè col denaro pubblico non si scherza, che nei bandi ci sarebbe stata una tutela per le società colleferrine, che le utenze non possono più essere a carico del comune non per un nostro capriccio ma perchè la normativa non ce lo consente più, che si poteva arrivare anche a dodici anni di concessione come le stesse società proponevano, che il comune è disponibile a partecipare concretamente all’efficientamento energetico degli impianti, che come sindaco vorrei che il nostro modo di gestire lo sport sia eguale a quelli di tutte le altre città italiane: senza rendite di posizione o “padroni degli impianti”, non più vivo perchè alimentato dai soldi pubblici ma vivo perchè capace di scommettere su se stesso e sulle sue prospettive con un uso intelligente dei soldi pubblici attraverso le progettualità.

Ma il cambiamento in questa città mette sempre paura; al cambiamento a chiacchiere però deve seguire necessariamente anche quello nei fatti, altrimenti saremo tutti dei “gattopardi” schiavi di un modo di vivere Colleferro per il quale si sta “sotto le coperte” mentre fuori tutto gela, pensando stupidamente che quel gelo non ci colga perchè noi siamo i migliori, per poi morire ibernati. Cambiare è necessario per sopravvivere e chi ha lo sguardo proiettato al domani lo sa; non vuole cambiare solo chi sta troppo bene ma non si può, per tutelare questi, danneggiare tutti gli altri. Non mi sentirei il sindaco di tutti bensì di una piccola minoranza.

Questo lo sa bene il Colleferro Rugby che io ho sempre ascoltato con attenzione e rispetto, col quale abbiamo affrontato i problemi del campo e della Club House e che abbiamo sostenuto nel progetto approvato in giunta il 14 dicembre con 17mila euro, la cifra più alta concessa ad una società sportiva, proprio per le finalità e la bontà del progetto. È bello farlo ma triste vantarsene come dice lei.

Solo in questa occasione mi è stato impossibile confrontarmi con lei, nonostante il mio tentativo telefonico. Segno che evidentemente lei è molto impegnato; non voglio credere che la sua lettera sia frutto di una polemica politica per la quale si fugge il confronto. 

Per anni avete custodito l’impianto come fosse una casa e questo è stato riconosciuto da tutti. Si sbaglia se si dice che l’Amministrazione vuole cacciare il Rugby, sarebbe una follia. L’Amministrazione vuole applicare le leggi e stimolare il Rugby a fare sempre meglio senza cullarsi. La valenza sociale dello sport è fuori discussione e sarebbe folle davvero chi pensasse il contrario. Altra cosa è la rilevanza economica o meno degli impianti, lo capirebbe anche un bambino. Lasciando da parte la faziosità tutti sappiamo che la rilevanza economica o meno degli impianti non la decide certo la politica ma è demandata ad una valutazione prettamente tecnica.

Il “caso” come lei lo definisce non ha altre soluzioni che quelle che si stanno prospettando a giorni. La celere presentazione del nuovo regolamento alle società, il passaggio veloce in commissione e quello in consiglio; passaggio quest’ultimo dove chiederò il “voto di fiducia” alla mia maggioranza.

Se questa approvazione non si concretizzasse in tempi brevi non solo si dovrebbe procedere con il bando della Commissaria ma si dovrebbe rivedere l’impalcatura stessa dell’Amministrazione.

Saluto con rispetto perché il mio ruolo e la mia storia personale questo mi insegnano».

Il Sindaco Pierluigi Sanna

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