Si fanno sempre più incandescenti le polemiche tra il candidato sindaco del PD, Juri Marini ed il vice sindaco uscente sull’asfalto elettorale, che rischia di liquefarsi. Zito ha alzato il tiro ampliando lo scontro a provocazioni che Juri Marini rispedisce al mittente con la nota che segue:
“Qualche giorno fa ho fatto notare al vicesindaco Giuseppe Zito la sua manifesta incapacità amministrativa per aver dichiarato, egli stesso, di aver impiegato 5 anni (cinque!) per far partire un appalto per la normale manutenzione delle strade. Zito ha risposto accusandomi di “provocazione di cattivo gusto”, perché il Comune è in causa con la coop. Tre Cervi. Ora, mi chiedo, che c’entro io, o che c’entra l’incapacità amministrativa del Vicesindaco, con le vicende di questa Cooperativa? Invece di scusarsi, il Vicesindaco ha preferito rispondere con delle illazioni, queste sì di cattivo gusto, dimostrando con ciò solo una clamorosa carenza di argomenti, e quindi una palese difficoltà. In ogni caso, nel merito delle sue esternazioni e della macchina del fango che ha innescato, ho già dato mandato al mio avvocato di valutare eventuali profili di responsabilità. Per il resto, informo quanti si sono lasciati fuorviare dalle frasi del Vicesindaco Giuseppe Zito, che il sottoscritto non ha alcuno scheletro nell’armadio. Non sono socio della Cooperativa in questione. Non ho alcuna responsabilità nelle vicende che hanno portato il Comune e la Cooperativa in tribunale, non fosse altro perché al tempo dei fatti non ero neppure maggiorenne. La parola “famiglia” usata dal Vicesindaco si riferisce, con ogni evidenza, al fatto che il presidente di detta Cooperativa è mio zio, Massimo Marini. Una persona a cui va tutta la mia stima per il lavoro a scopo sociale fatto nei suoi decenni di onesta attività, attraverso cui ha dato a tante famiglie la possibilità di comprare una casa in edilizia economica e popolare, senza mai un problema, mai una denuncia, mai una carta fuori posto, e senza mai arricchirsi a livello personale. Ma pure se fosse stato una persona diversa, non mi risulta che esista alcuna legge che consenta di perseguire il nipote per eventuali illeciti commessi dallo zio. E’ poi falso che il Comune abbia versato 2 milioni di euro “per conto della Coop. Tre Cervi”, come dichiarato sempre dal Vicesindaco Zito, in quanto la sentenza ha stabilito che il debito in questione fosse in “solido”, non solo della Cooperativa. Secondo il tribunale infatti, la responsabilità per quell’esproprio di quasi trent’anni fa era sia del Comune che della Cooperativa: del Comune per aver emesso l’atto in circa quattro mesi invece che tre; della Cooperativa per non essersi accorta di quel ritardo. In altre parole, se chiedi un permesso ad un ente, non basta che questo venga emesso, ti devi pure preoccupare che l’ente lo abbia emesso in modo regolare. Può sembrare assurdo ma è così, si chiama responsabilità “aquiliana”. Il debito in solido è stato stabilito a garanzia del creditore, perché impone di versare quanto dovuto anche se qualcuno dei debitori non è in grado di pagare la sua parte. Ed è esattamente il caso in questione, dal momento che questo tipo di Cooperative, per altro a responsabilità limitata, non possono detenere capitali se non per la diretta realizzazione degli scopi societari. Insomma, la Cooperativa non c’ha una lira, e non perché lo dico io, ma perché lo stabilisce la legge. Chi vuole quindi, se la può prendere con il tribunale che ha emesso la condanna in solido, oppure con gli uffici comunali che trent’anni fa hanno commesso quell’errore, invece di lanciare sgradevoli illazioni contro i proprietari, originari o successivi, delle case in edilizia economica e popolare che poi sono state costruite su quel terreno. Tanto più se certe illazioni vengono usate per giustificare proprie incapacità amministrative, o peggio per attaccare un avversario politico contro il quale si è a corto di argomenti. In conclusione, disinnescata l’arma di distrazione di massa, torniamo al punto politico: caro Vicesindaco, siete stati eletti nel 2012, hai dichiarato di aver fatto predisporre il progetto per la manutenzione stradale solo nel 2014, due anni dopo, e sei poi riuscito a dare il via ai lavori solo in questi giorni, nel 2017, guarda caso a ridosso della campagna elettorale. Cinque lunghi anni in cui tu hai regolarmente preso lo stipendio, ogni santo mese, mentre i cittadini hanno combattuto, ogni santo giorno, con strade in condizioni indecenti e pericolose. Invece di cercare scuse, abbiate la decenza di chiedere scusa.
Alberto Sava