«Dalla missione presso la fabbrica Eco X di Pomezia sono emerse una serie di novità che arricchiscono e completano la narrazione che se ne è fatta nelle scorse settimane – lo sottolinea la senatrice Paola Nugnes del MoVimento 5 Stelle componente della Commissione Ambiente e della Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti – Innanzitutto è importante dire che forse se si fosse dato seguito all’esposto del comitato cittadino del novembre scorso l’incendio si sarebbe potuto evitare».
Il sindaco Fucci si attivò ed inviò richiesta di sopralluogo congiunto ai Noe e All’Asl 6.
«Le segnalazioni di cittadini lamentavano “cattivi odori”: il che fa presupporre una cattiva gestione degli abbancamenti e probabilmente un eccesso delle quantità trattate.
Ma il sopralluogo, a fronte di una disponibilità dell’Asl concessa telefonicamente, non è stato mai realizzato poiché i NOÈ furono interessati da altra emergenza ambientale una volta recati presso la polizia municipale», ricostruisce la senatrice del MoVimento 5 Stelle.
Nel 2011 i vigili del fuoco segnalarono la mancanza del certificato anti incendio, già peraltro segnalata in sede di conferenza dei servizi da loro e dalla Asl.
«Furono fatte note di segnalazione alla Procura e alla Prefettura e al Sindaco di allora; ma solo la Prefettura si attivò con un processo e una condanna, nel 2015, del responsabile dello stabilimento Soddu che venne condannato».
Nel 2012 i vigili del fuoco constatarono che nessuna delle numerose prescrizioni per la sicurezza era stata effettuata.
«Ma, non avendo nessuno degli enti preposti provveduto al blocco dell’azienda, questa ha continuato a lavorare per altri 5 anni, senza impianto antincendio, senza aspiratori dei fumi, senza muri separatori, fino all’incendio del 5 maggio scorso», spiega la senatrice.
«Bisogna tenere presenti che il Noe ha denunciato che c’erano oltre 8mila tonnellate di rifiuti accatastati a fronte di poco più di 3mila autorizzati. Ma le inadempienze non finiscono qua. La regione nel 2014 ha dato l’autorizzazione e la fideiussione del 2010, e nel 2015 ha concesso una variante non sostanziale senza rinnovare controlli e come se fossero state realizzate le prescrizioni emesse durante la conferenza di servizi precedente», conclude la senatrice Nugnes.