Il Web Radio Festival, la kermesse di due giorni in corso presso Roma Eventi-Piazza di Spagna dedicata al fenomeno in espansione delle web radio che si chiuderà oggi è tutto fuorché un evento politico. Contest radio, workshop per addetti ai lavori, musica, ragazzini che usciti da scuola vanno a curiosare. Eppure, gli organizzatori hanno voluto sul palco un sindaco, invitato da loro per raccontare un’esperienza radiofonica diversa, quella di una radio che dalle sue frequenze ha dato aiuto alla popolazione di una città colpita dal terremoto del 2016: Radio Amatrice.
Così ieri pomeriggio Sergio Pirozzi, il sindaco-mister di cui molti parlano come di un pababile candidato alla presidenza della Regione Lazio, è salito sul palco del centro congressi di via Alibert a raccontare a un pubblico insolito fatto in larga misura di giovanissimi, la storia di una radio nata per ricucire la dispersione del tessuto sociale, causata dalle strade interrotte. Grazie alla solidarietà di un privato che ha concesso le frequenze, dal 16 settembre dell’anno scorso, tutte le sere alle 20, Pirozzi dava alla cittadinanza “informazioni di servizio”: viabilità, ubicazione dei punti mensa e di raccolta dei generi alimentari e dell’abbigliamento. Nata in garage, ricorda Pirozzi, Radio Amatrice «è diventata lentamente un modo per non disperdere la mia comunità». Poi, grazie alla trasformazione in web radio e ad un app scaricabile, è diventata un punto di contatto tra Amatrice e suoi cittadini sfollati in altre città, in altre regioni. In chiusura Pirozzi ha auspicato che Radio Amatrice possa diventare «La radio dell’Italia dei gesti», che possa diventare un contenitore di tutti i bei gesti che gli italiani fanno, che rafforzano il senso di nazione e di comunità.
François de Quengo de Tonquédec