Ostia al voto, tra rischio astensionismo e voglia di secessione

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Ostia al referendum come Veneto e Lombardia? A poche ore dal rush finale della campagna elettorale e dai comizi in piazza in vista del voto di domenica, c’è chi tra gli abitanti del X Municipio vedrebbe bene questa di ipotesi per il rilancio del territorio. “Che le tasse che paghiamo restino qui”, chiede un dipendente di un bar nella zona di Ostia Ponente, non nascondendo la voglia di ‘secessione’ da una Capitale che troppo prende e nulla dà. A pochi passi dall’esercizio commerciale sono in corso i lavori per riparare le voragini di via Zotti. “Cosa è cambiato in questi due anni di commissariamento? Niente”, giura qualche avventore dello stesso bar. “Dovremmo fare come Fiumicino, staccarci da Roma e puntare tutto sul turismo”, aggiunge il dipendente dell’attività commerciale. A Ostia ponente i muri di diversi edifici sono tappezzati dalle scritte di Blocco Studentesco in vernice nera, e c’è chi giura che la destra questa volta farà il pienone di voti. “Qui di candidati abbiamo visto solo il parroco (don De Donno, ndr) e il candidato di Casapound”, spiega ancora. Anche al porto turistico oggi sembra un giorno come un altro e di politici in giro gli abitanti assicurano di non averne incontrati. “Di politici non ne abbiamo visti, sappiamo che qualche giorno fa c’è stata la Raggi, stamattina la Meloni, ma nessuno si è affacciato per parlare con noi”, dice la titolare di un’attività commerciale sotto i portici del porto turistico.

“Non ho ancora deciso chi voterò domenica, sicuramente non il Pd”, aggiunge il responsabile di un bar. “L’ex presidente Tassone con il progetto di pedonalizzazione del lungomare ci ha creato danni enormi, qui eravamo costretti a chiudere alle 21 d’estate, la stagione che per noi rappresenta una boccata di ossigeno siamo stati penalizzati. Poi sappiamo tutti come è finita quell’esperienza”. Quanto a oggi, prosegue, “Ostia non è mai stata così in basso. Non credo sia colpa della Raggi – aggiunge – purtroppo non è semplice amministrare una città come Roma con tutti i problemi che hanno trovato, ma io sarei favorevole a staccarci: questo Municipio è troppo vasto, avere un sindaco nostro, come a Fiumicino, forse cambierebbe le cose”. Sul pontile intanto stanno allestendo il palco dove è atteso nel pomeriggio il leader della Lega Matteo Salvini. Dopo la pioggia di stamattina e le trombe d’aria in mare a Ostia è tornato il sereno: sul lungomare risplende il sole e qualcuno ne approfitta per godersi la giornata in spiaggia. Anche qui molti si dicono indecisi su chi votare e in pochi si azzardano a fare pronostici. “Molti dicono che la destra prenderà parecchi voti – dice un abitante – Io come tanti qui ho votato M5S alle scorse elezioni comunali, oggi non so che farò, sono indeciso anche se andare a votare”.

Una cosa è certa: il voto di domenica viene guardato con attenzione particolare rispetto a quanto farà M5S, per il quale il voto alle da molti viene considerato anche un banco di prova dopo oltre un anno di governo Raggi, ma anche per quanto riguarda il centrodestra, che dopo i risultati alle scorse elezioni è tornato a unirsi sulla candidatura di Monica Picca. Oltre 250mila gli abitanti che domenica sono chiamati a recarsi alle urne, sulle quali a parere di molti incombe il rischio di un alto astensionismo. Un primo banco di prova potrebbe essere oggi la partecipazione nelle piazze dove sono state indette le kermesse elettorali. Pd e M5S terranno i comizi elettorali a pochi metri di distanza, rispettivamente a piazza Tor San Michele e a piazza Anco Marzio, in centro, come Salvini, che sarà al pontile per sostenere Monica Picca. Casapound invece ha scelto Acilia, dove terrà il comizio finale anche don De Donno, che sarà accompagnato dal presidente della federazione antiracket Tano Grasso.

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