Pirozzi: «Se il centro destra non mi vuole come candidato corro da solo, se mi vuole ci metto la faccia ma decido io»

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Mentre dai giornali del centro destra partivano bordate contro la candidatura “in solitario” di Sergio Pirozzi, il sindaco di Amatrice ha chiarito a Radio Radio il senso della sua scelta che meditava da mesi.

Intanto reagendo agli attacchi personali rivoltigli dalla pentastellata Roberta Lombardi curiosamente coincidenti con le sferzanti parole di critica alla sua candidatura che Mentana gli ha rivolto nel corso del telegiornale de La7 di ieri sera. «La ragazza è nervosa – ha detto ironicamente alla radio -, non so chi sia, non so cosa ha fatto nella precedente vita, non so le volte che si è sporcata le scarpe per risolvere i problemi dei cittadini nella vita di tutti i giorni, penso sia una ragazza che ha una sua proposta che sarà vagliata dagli elettori. Io lo considero uno scivolone, perchè si parte subito con l’attacco personale».
Citando poi Benedetto Croce ha aggiunto «non basta dire ‘onestà’ che poi è tutto da vedere ma se l’onestà si coniuga con l’incapacità esce fuori che siamo disonesti». Aggiungendo «io non mi permetterò mai di parlar male di questa ragazza che non conosco».

Così come non parlerà mai male, ha aggiunto, di Nicola Zingaretti perché il suo rapporto con il governatore del Lazio «è quello che si ha con un uomo delle istituzioni. Abbiamo collaborato insieme come è giusto che sia». Inoltre «un uomo delle istituzioni, un sindaco, deve dialogare fermo restando che poi ognuno la pensa in modo diverso, ha una propria idea» ma le istituzioni debbono sempre collaborare.

Per quanto riguarda i suoi rapporti con il centro destra che ad oggi risultano piuttosto tiepidi con i Fratelli della Meloni, gelidi con Forza Italia e ottimi con Salvini, il sindaco ha spiegato che non ha chiuso la porta in faccia a nessuno, ma «io provo a fare questa cosa col sorriso poi chiaramente mi auguro ci sia una condivisione e altrettanto chiaramente metterò anche dei paletti». E anche se nel Lazio non ci saranno impresentabili visto «io ci metto il faccione, ma chiaramente io do la linea e ci confronteremo sui programmi e non ho paura ad andare da solo».

Infine ha ricordato di aver anticipato le sue intenzioni a Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Gianni Letta (da sempre fidato consigliere di Berlusconi) quindi «decideranno, vedranno. Questa è una storia di tante divisioni, e poi perchè? Oggi secondo me c’è bisogno di una risposta credibile ai problemi delle persone».
Sui rapporti con Pirozzi discuteranno oggi i leader di centro destra nell’incontro romano con Berlusconi e dovranno cercare eventualmente un nome spendibile per Lazio dove la componente locale di Forza Italia Pirozzi propio non  lo vuole.
Giuliano Longo

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