Atti e non parole per il rilancio del turismo

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di Alberto Sava

L’Amministrazione comunale di centrodestra è sempre più impegnata, nel contenere gli effetti negativi sull’economia turistica locale della paralisi delle attività delle strutture ricettive di via Roma. Sono diversi gli atti avviati per il rilancio del settore: provvedimenti riesumati dai cassetti dove erano stati abbandonati dallle passate amministrazioni di centrosinistra. In primo piano, troviamo il disco verde della giunta comunale alla importante delibera per l’individuazione di nuove aree da destinare al turismo ricettivo all’aria aperta, muovendosi ai sensi della legge regionale n. 14 del 2011. Obiettivo dell’amministrazione è riqualificare quella particolare zona costiera di Ladispoli, e restituire la giusta dimensione ad un’area che da oltre quarant’anni è priva di una corretta pianificazione. Si tratta del secondo passo dell’esecutivo dopo aver ripristinato, per la zona di Torre Flavia, il corretto iter procedurale per l’inserimento nel PRG delle strutture ricettive esistenti prima del 1974, sempre attraverso la conferenza dei servizi. Non meno importante è stata l’azione avviata per il recupero ed il rilancio di Porto Pidocchio, struttura strategica per l’economia della pesca ladispolana. Ultimo, ma non per ultimo, è il provvedimento comunicato ufficialmente, sempre in tema di salvaguardia della costa: “Le foci dei fossi fluviali di Ladispoli saranno disostruite, la sabbia raccolta sugli argini non sarà dispersa, bensì adoperata per la redistribuzione omogenea sulla costa nel rispetto della normativa vigente”. L’annuncio è del vice sindaco ed assessore alla difesa e salvaguardia della costa, Pierpaolo Perretta, il quale ha illustrato il progetto di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua Vaccina e Sanguinara, che prenderà il via prima del periodo natalizio. “Con questa iniziativa – prosegue il vice sindaco – l’amministrazione comunale si occuperà di una situazione ambientale mai affrontata prima, peraltro contenuta nel programma elettorale del sindaco Alessandro Grando.  Occorre premettere che, in base alle analisi effettuate di recente dall’Istituto   accreditato dall’Arpa Lazio, Bioscience Research Center, in collaborazione con l’Università degli studi di Siena, dipartimento di Scienze fisiche, della terra e dell’ambiente, U.R. di geochimica ambientale, è risultato che le sabbie del fosso Vaccina sono biologicamente conformi dal punto di vista ecotossicologico, e non nocive per l’uomo e per gli animali. Questo sarà il primo passo per la creazione di una stazione di prelevamento alle due foci dei fossi di Ladispoli, con le quali provvederemo ad un ciclico ripascimento delle nostre coste con la caratteristica sabbia nera”. I provvedimenti citati e commentati vanno ad aggiungersi a quanto già fatto per il turismo in chiave generale dell’amministrazione di centrodestra, ritornata alla guida del comune dopo venti anni ininterrotti di centrosinistra. Si tratta di impegni assunti dal sindaco Alessandro Grando in campagna elettorale, per colmare il vuoto ed i guasti creati dalla totale assenza dell’azione politica in un’area strategica, sia dal punto di vista turistico, che di forte impatto ambientale. Si è trattato di una abdicazione totale e radicale della politica verso questa fascia di costa, che ha costretto altre istituzioni del territorio ad intervenire, per congelare un quadro di illegittimità strutturatosi in decenni. Ed è proprio dai sigilli della Guardia di Finanza che è ripartita l’attuale amministrazione di Ladispoli, per restituire alla comunità quell’insieme di attività turistico-ricettive delle vacanze all’aria aperta in un quadro di legittimità e legalità, per tutti gli operatori del settore. Tra le attività eco-turistiche fermate due anni fa dalla GdF, troviamo la sosta camper ‘Riva di Ponente’, con affaccio sulla spiaggia del monumento simbolo di Ladispoli, Torre Flavia. Il patron del Riva di Ponente, Santino Esigibili, afferma: “Prendo atto con la dovuta attenzione dell’operato del sindaco Grando, per il recupero del nostro settore. Trovo un atto concreto l’aver portato in Consiglio ed approvato la delibera di intenti per la perimetrazione di tutte le quote dell’Ente Maremma, dalla recinzione della palude di Torre Flavia fino a via Sanremo, per poter recuperare questa fascia costiera in armonia con la legge n. 14 del 2011. Concludo, ricordando che è un corso una lotta contro il tempo per riuscire a riaprire entro la prossima estate le attività del settore di via Roma. Attività fortemente penalizzate, ristorazione compresa, al punto tale che alcune hanno già abbandonato Ladispoli per trasferirsi in regioni del nord. Restiamo a disposizione dell’Amministrazione comunale, per concordare eventuali percorsi amministrativi. Ovviamente se da un lato ci viene richiesto di ottemperare a cambiamenti, modifiche e riqualificazione delle nostre attività, ci aspettiamo contemporaneamente di poter riaprire le nostre attività, previo atti d’obbligo, per iniziare di nuovo a lavorare”.

 

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