Alessio Pascucci: «Investire in cultura crea sviluppo»

Intervista al sindaco di Cerveteri aspettando il battesimo di ‘Italia in Comune’ domenica 3 dicembre a Roma

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Alessio Pascucci, classe 1982, è cresciuto a Cerveteri. Con laurea e specializzazione in Ingegneria Informatica (entrambe conseguite con il massimo dei voti presso La Sapienza), e un dottorato di ricerca in Ingegneria Informatica – indirizzo Intelligenza Artificiale, lavora da anni nel settore della musica, della cultura, dell’editoria e della televisione. Da sempre impegnato nelle battaglie a difesa del territorio e dell’ambiente, è stato ideatore e organizzatore di “Io Voto” evento conclusivo della campagna nazionale referendaria tenutosi il 10 giugno 2012 a Roma in piazza del Popolo. Come consigliere comunale di Cerveteri delegato al Turismo ha seguito l’entrata di Cerveteri nell’Unesco (2004); ha ricoperto il ruolo di vicesindaco e assessore a Cultura, Turismo e Sport del Comune di Cerveteri nel periodo 2008-2010. Porta avanti, sin da giovanissimo, progetti e collaborazioni con il mondo dell’associazionismo culturale e dell’attivismo politico di orientamento civico. Lo scorso giugno i cittadini hanno deciso di rinnovare la fiducia al sindaco uscente. A lui sono andati infatti     67,32%    dei voti, rispetto al 32, 68% di quelli conquistati dal suo avversario. In queste ore l’impegno del giovane sindaco di Cerveteri è proiettato oltre i confini comunali, infatti è intento a limare la bozza del discorso con il quale introdurrà a Roma la nascita di ‘l’Italia in Comune’. L’appuntamento è per domenica prossima alle 10.30 all’Opificio Romaeuropea. Parteciperà, tra gli altri, anche il presidente della Regione Nicola Zingaretti, unitamente a tanti personaggi di spicco della politica nazionale ed una moltitudine di fasce tricolori provenienti dalla penisola e tra queste quella del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.

Sindaco, facciamo un bilancio del primo mandato, anche, e soprattutto, nella prospettiva di delineare le linee guida di quello iniziato con la vittoria alle elezioni del giugno scorso. 

Ovviamente sono molto soddisfatto per il successo elettorale sopra ogni aspettativa. È stato un segno che il nostro modo di governare è stato molto apprezzato dalla città. Il secondo mandato è iniziato e andrà avanti in continuità con i primi cinque anni. Abbiamo avviato una vera rivoluzione che passa per il risanamento della Multiservizi, per l’adozione della Variante Generale al Piano Regolatore, per la conclusione dell’iter sulla zona artigianale e commerciale, per l’avvio del servizio porta a porta, per la valorizzazione della Necropoli della Banditaccia e un forte investimento sul turismo, per la definizione di un percorso che metta finalmente la parola fine alla decennale diatriba su campo di Mare. Va da sé che i prossimi cinque anni saranno dedicati a completare questo importantissimo lavoro avviato.

Il sovvertimento della cultura politica cittadina, obsoleta e chiusa nei miopi confini comunali, ha da sempre costituito la priorità del suo impegno istituzionale. A che punto siamo?

Credo che i risultati elettorali parlino chiaro. Sono stato il primo sindaco della storia a essere rieletto con quasi il 48% al primo turno. Le nostre liste hanno doppiato e triplicato le bandiere dei partiti tradizionali e Governo Civico, da solo, ha preso più voti di tutti gli altri 9 candidati sindaci. Gli assessori uscenti sono risultati i candidati più votati di Cerveteri, i consiglieri uscenti sono stati riconfermati e vicino a loro i cittadini hanno fatto entrare in aula tantissime consigliere e consiglieri nuovi. Questo è il rinnovamento. E i cittadini lo stanno facendo con noi.

Cultura e turismo per lo sviluppo economico: un connubio che ha sempre goduto della sua massima attenzione. Quali sono al momento le prospettive?

Sono anni duri in cui i vergognosi tagli ai comuni ci stanno costringendo a ridurre le risorse ai servizi sociali su progetti importantissimi e irrinunciabili come l’assistenza educativa culturale ai bambini diversamente abili nelle scuole. La conseguenza di questi tagli è che le risorse comunali che possiamo investire su cultura e turismo si sono ridotte all’osso. Ma non molleremo. Continuiamo a partecipare a tutti i bandi sovracomunali e continuiamo a vincerli. Investire sulla cultura e sul turismo significa non soltanto preservare e promuovere la nostra storia, ma anche investire non sulla nostra economia. Chi dall’opposizione demagogicamente ci critica per continuare a farlo forse non sa che ogni euro investito sulla cultura può produrre tre euro di utile per il territorio.

Finora la cementificazione del territorio ha rappresentato pressoché l’unico volano di sviluppo: quali sono gli equilibri che hanno ispirato le linee guida del suo progetto per la città?

Abbiamo messo al centro del Nuovo Piano Regolatore le nostre ricchezze: l’agricoltura, il turismo, la cultura e il nostro patrimonio archeologico. Siamo il primo Comune del Mondo che inserisce chiaramente nel Piano Regolatore Generale il Piano di Gestione dell’UNESCO. Abbiamo di fatto annullato i Patti Territoriali una colato di oltre 1.200.000 metri cubi che era sulle nostre testa da quando era sindaco Guido Rossi; abbiamo dichiarato la Beca zona agricola; abbiamo esteso le tutele nelle aree limitrofe a quelle archeologiche e nelle aree boschive; abbiamo organizzato lo sviluppo della città non sui terreni dei soliti noti ma nelle aree limitrofe agli attuali confini cittadini e nelle zone agricole già compromesse dalle case realizzate nell’ultimo quarantennio. Il nuovo Piano è stato uno dei cavalli di battaglia della nostra campagna elettorale. E visti i risultati, significa che i cittadini lo hanno condiviso.

Sindaco Pascucci, su una cosa tutti i cittadini di Cerveteri, al di là di come la si pensi, sono concordi: il suo impegno per la città è stato lungo ed incisivo. Si vede, magari nell’immediato futuro, impegnato anche in ruoli istituzionali di più ampio respiro, magari anche nazionale?

Sono due anni che lavoro senza sosta a L’Italia in Comune, una rete nazionale di sindaci, amministratori locali e associazioni di tutta Italia che ha l’ambizione di rappresentare le esigenze dei cittadini, quelle che emergono dai territori in cui governiamo e che sono molto simili in tutte le parti d’Italia. Domenica 3 dicembre, presso L’Opificio RomaEuropa questa rete di amministratori locali diventerà un Movimento Nazionale. Un movimento, che ci tengo a sottolinearlo, non si candiderà alle elezioni politiche 2018 perché crediamo che serva un percorso più lungo per disegnare insieme un’Italia migliore. Avremo tantissimi ospiti provenienti da tutta Italia e tante figure di spicco delle Istituzioni nazionali tra cui il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, i Sindaci di Napoli e Parma Luigi De Magistris e Federico Pizzarotti, l’Onorevole Stefano Fassina e quasi certamente faremo un collegamento con Pierluigi Bersani. Purtroppo, c’è da dire, che le leggi elettorali degli ultimi anni impediscono ai cittadini di scegliersi i rappresentanti nel Parlamento e il divario tra politica e cittadino oggi sembra essere sempre più distante. Noi vogliamo colmare questo vuoto e affiancare all’esperienza maturate nei nostri territori, la conoscenza delle reali esigenze del Paese.

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