Il Project Manager nel 2032 (guarda il video all’interno)

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Venerdì 1 dicembre nella Sede dell’Università Roma3 – Facoltà di Economia aziendale, si è svolto il convegno dell’associazione dei Project Manager dell’Italia Centrale legata al maggiore Istituto al mondo per gli standard di Project Management PMI (www.pmi.org).

Il tema su cui si è discusso e stato ‘Come evolverà il ruolo del Project Manager nei prossimi 15 anni? Come sarà il Project/Program/Portfolio Management (PPPM)nel 2032?’

Gartner, società leader nella ricerca, prevede che intorno al 2030, una crescente parte della forza lavoro sarà “non umana”. Esisterà quindi ancora il ruolo del Project Manager e del PMO o sarà reso inutile dall’Intelligenza Artificiale (AI)?

Nell’ambito delle discipline di PPPM, innovazione e pensiero critico saranno (forse lo sono già!) le caratteristiche principali del PM del futuro, visto che probabilmente gran parte del laborioso lavoro odierno di assemblaggio, analisi e reporting saranno lasciati all’Intelligenza Artificiale?

Domande interessanti se si pensa che gli scenari di cui si è parlato sono di tipo avveniristico (Asimov insegna) per la presenza di relatori come Andrea Aparo, Strategist visionario, Antonio Nieto-Rodriguez, Director, Global Board of Directors PMI e Enrico Martines, Direttore Sviluppo e Innovazione Sociale in Hewlett Packard Enterprise. Gli scenari disegnati vedono l’Intelligenza Artificiale giocare il ruolo del  ‘Grande Fratello ‘ e la nostra vita cambiata dalla robotica e dalle macchine pensanti. Chissà se le tre leggi della robotica saranno rispettate perché il genere umano, secondo i futurologi è destinato ad avere un ruolo marginale.

Ma come cambierà il ruolo del Project Manager? Quali saranno le discipline dominanti su cui i futuri PM dovranno essere preparati?  Con l’avvento dell’AI le nostre aziende saranno costrette a ripensarsi ed a rivedere la loro catena di processi e di comando al fine di approfittare dell’innovazione.

Le catene gerarchiche verranno sacrificare alle nuove tipologie di organizzazione, da funzionale a virtuale a ibrida,  ed il ruolo del PM diventerà sempre più importante così come gli altri ruoli collegati, Program Portfolio e PMO Manager. I PPPM del futuro dovranno imparare a gestire i progetti in modo diverso in quanto molte delle attività di oggi potrebbero essere automatizzate e dovremo coordinare attività fatte da robot.

Questo porterà ad un cambiamento in quanto i Robot eseguono in modo veloce e  comunicano dati che noi dovremo imparare a leggere utilizzando strumenti statistici sofisticati di analisi dati e di supporto alle decisioni. Un manager che è preparato in statistica e che usa l’intelligenza emozionale. E si poiché ci saremo liberati del tempo necessario a raccogliere dati ed a classificarli in formati di reporting dovremo occuparci di  motivare le persone a fare un uso sempre più intelligente della tecnologia.

Passeremo dalle misure di QI o intelligenza razionale, alla misura della nostra capacità di “riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri , di motivare noi stessi e di gestire positivamente le nostre emozioni, tanto interiormente quanto nelle relazioni sociali” (Goleman), in parole povere dovremo coltivare la nostra emotività bloccata e agire in un modo che faccia evolvere noi, i nostri colleghi e l’azienda. Questo potrà migliorare i meccanismi aziendali e facilitare la realizzazione delle strategie.

In conclusione l’automazione spinta ci costringerà a cambiare investendo su noi stessi e coltivando le nuove competenze che ci vengono richieste. Il futuro sta diventando presente e le nuove generazioni non potranno più confrontarsi con i vecchi mestieri ma dovranno inventarne di nuovi, ciò vuol dire che dovremo fare un grosso salto come quello che affrontò l’umanità quanto la scimmia si alzò in piedi e vide il mondo da una nuova prospettiva.

Anna Maria Felici 

https://pmi-rome.org/2017/10/14/1-dicembre-2017-annual-general-meeting-il-ruolo-del-project-manager-nel-2032-save-the-date/

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