Pascucci bis sommerso da mozioni e interrogazioni

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alessio pascucci cerveteri

Si terrò il primo febbraio il Consiglio riservato alle mozioni ed interrogazioni: un’occasione per le minoranze per dimostrare che sono vive e vegete, ed un rischio per la maggioranza, se non saprà rispondere in modo convincente ai quesiti spinosi dell’intera opposizione. Secondo alcuni osservatori della vita politica locale, la concomitanza con la campagna elettorale in corso potrebbe arrecare qualche fastidio al sindaco. Valutazione sulla quale non siamo d’accordo, sia perché la partita regionale si gioca lontano dal nostro territorio, purtroppo politicamente ininfluente, sia perché Pascucci la partita politica del suo futuro l’ha già giocata e vinta lo scorso giugno, facendosi rieleggere, e quindi conquistando un ruolo spendibile fuori degli sfortunati confini cittadini. Attualmente stanno accadendo due cose: lasciata a casa l’ostinazione, per mano degli elettori, i consiglieri di minoranza, hanno preso coscienza del ruolo affidato dagli elettori. Sul versante opposto, sono sempre più numerosi i sostenitori del sindaco che cominciano a prendere atto degli obiettivi del percorso politico di Pascucci, iniziato tantissimi anni fa come rampante ambientalista, obiettivi che lo porterebbero ben lontano dal ‘paesello natìo’. Il Pascucci bis è bersaglio motivato delle opposizioni, che hanno guadagnato spazi anche presso le voci più preconcette, finora muraglia invalicabile a difesa del sindaco. Nel centrodestra, al di là dell’impegno fattivo di tutti, la ‘war room’ è guidata da Orsomando, De Angelis e Ramazzotti, il ‘king maker’ che portò la Berardinelli al ballottaggio. I primi due hanno recentemente annunciato una mozione sulla lottizzazione Ostia chiara e netta, che chiede la confisca delle aree di Campo di Mare che fanno capo al gruppo Bonifaci. Nessun consigliere di Cerveteri aveva mai prodotto un atto di tale chiarezza. Ramazzotti ha presentato invece una sua mozione: questo lascia non pochi dubbi sull’unità del centrodestra a Cerveteri, unità durata il tempo di un titolo. Dopo le mozioni del centrodestra, la conferenza stampa convocata dal capogruppo del Pd Juri Marini, nell’ambito della quale annuncerà le mozioni ed interrogazioni del PD. Nell’invito rivolto da Marini a giornalisti leggiamo: “Il Partito Democratico ha appena protocollato 5 mozioni e 9 interrogazioni per il prossimo Consiglio, e per la presentazione delle singole tematiche è convocata una conferenza stampa per sabato 27 gennaio prossimo, ore 11:00, presso la sezione del Pd di Cerveteri in Viale Manzoni”. Abbiamo chiesto al capogruppo PD alcune anticipazioni sugli approfondimenti che verranno affrontati nel corso della conferenza stampa. Juri Marini ha dichiarato: “Con questa azione politica il Pd porta in Consiglio molte delle più importanti problematiche del territorio, oltre ad alcune questioni più specifiche. Di seguito, in estrema sintesi, i temi trattati: richiesta di ritiro della Variante Generale al Prg; confisca dei terreni in lottizzazione abusiva a Campo di Mare; situazione dei depuratori; acquisizione delle strade private ad uso pubblico; presa in carico delle strade Arsial; problematiche legate al Servizio di Igiene Urbana (rifiuti); appalto trasporto scolastico; lungomare dei Navigatori Etruschi; sistema fognario di via F.lli P. e S. Marini; semaforo di Via Settevene Palo nuova incrocio via Iaffei; sistemazione viaria zona Via Madonna dei Canneti; interventi a tutela del Punto di Primo Intervento di Cerveteri e Ladispoli; bacheche pubbliche per la comunicazione delle forze politiche; atto di transazione dell’ASD Città di Cerveteri. L’impressione è che questa consiliatura non riesca a decollare. Il Sindaco sembra distratto da altro e i problemi si accumulano, mentre la città continua ad annaspare nei suoi molteplici problemi, piccoli e grandi, vecchi e nuovi, tutti con dei risvolti di disagio per i cittadini. Nel Consiglio del primo febbraio prossimo molti nodi cominceranno a venire al pettine. Anche grazie al Pd, al nostro lavoro, alle mozioni e interrogazioni che abbiamo presentato. Una mole di lavoro importante, è vero, ma piena di sostanza. Pensiamo a esempio alla mozione con cui chiediamo di ritirare la Variante al PRG. Un atto che proprio non sta in piedi e ha cominciato a subire i colpi, duri, di ricorsi ufficiali al Tribunale Amministrativo. Su tutti citiamo quello della Città Metropolitana di Roma, che sposta lo scontro dal piano politico a quello istituzionale. L’Amministrazione Pascucci potrà pure continuare a far finta di nulla, ma grazie alla nostra mozione adesso sarà inchiodato alle sue responsabilità: continuando sulla strada del muro contro muro otterrà solo il risultato di spendere soldi in tribunale e lasciare la città, chissà per quanto tempo ancora, senza uno strumento di pianificazione urbanistica. Noi proponiamo invece che prenda atto del suo clamoroso errore e, invece di perseverare, guadagni tutto il tempo possibile, evitando fantasiose scorciatoie e reimpostando il lavoro nel solco del doveroso rispetto della normativa di riferimento. Sempre sul piano urbanistico molto importante è anche la mozione sulla lottizzazione abusiva Ostilia. La nostra posizione è nota da tempo, e il prossimo Consiglio è l’occasione giusta perché il tema esca dai cassetti delle stanze dei bottoni e investa la responsabilità dell’intero Consiglio comunale. Non chiediamo al Sindaco di fare lo sceriffo e andare personalmente a confiscare i terreni dell’Ostilia. Questo sarà probabilmente il risultato del lavoro autonomo degli uffici competenti, la normale conseguenza dello stato dei fatti. Quello che più ci preme invece è smontare uno degli architravi della posizione dell’Amministrazione: ossia la presunzione che una lottizzazione abusiva sia tale solo a seguito di una sentenza definitiva di un giudice penale. Non è così. Questa è solo un’interpretazione. Di converso, altra parte della giurisprudenza, difende invece la legittimità e la validità dell’azione e della confisca amministrativa. Anche perché sarebbe illogico che un processo penale, che in Italia può durare decenni, finisca per ingabbiare l’amministrazione pubblica impedendo agli enti territoriali di svolgere le funzioni costituzionali cui sono preposti. E allora, se si tratta di interpretazioni, se giuridicamente è valida una strada come l’altra, per quale motivo il Sindaco non ha intrapreso quella più conveniente per il Comune, per l’interesse pubblico e collettivo? Perché invece si è aggrappato così tenacemente ad un’interpretazione che sembra tanto favorire il potente soggetto privato? Con la mozione del Pd, a questo quesito non dovrà rispondere solo il Sindaco, ma ogni singolo consigliere comunale con il proprio voto. Estremamente importante è poi la mozione sui depuratori. Le cronache di questi giorni hanno messo in luce delle carenze drammatiche degli impianti del nostro territorio e il rischio di un disastro ambientale che, a quanto pare, sarebbe in atto già da tempo. Nonostante, infatti, l’Acea Ato2 abbia dichiarato più volte che l’impianto di Cerenova è ormai in una condizione di saturazione per mancanza di nuova capacità depurativa, il Sindaco ha ordinato alla stessa Acea Ato2 di eseguire nuovi ulteriori allacci. Solo nel 2017 abbiamo contato 6 ordinanze del genere, tutte a Cerenova. Questo significa che, per una banale logica fisica, le ulteriori acque reflue immesse nell’impianto già saturo, non sono, non possono essere, adeguatamente depurate, con tutte le implicazioni sulla salute pubblica e sull’ambiente che ciò comporta. Con la nostra mozione censuriamo questo comportamento e chiediamo di non ordinare nuovi allacci finché la capacità del depuratore non sarà potenziata. Nel frattempo, eventuali ulteriori richieste, potranno essere acconsentite ordinando di applicare sistemi depurativi alternativi, come previsto dalla legge. Siamo solo a tre, e ce ne sono altre undici, che riguardano temi comunque importanti”.

Alberto Sava

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