Iniziera’ domani, davanti alla seconda sezione della Corte d’assise d’appello, il terzo processo d’appello per i cinque medici dell’ospedale romano ‘Sandro Pertini’ imputati nella vicenda della morte di Stefano Cucchi, il giovane geometra romano arrestato nell’ottobre 2009 per droga e morto una settimana dopo in ospedale. Tortuosa la vicenda processuale che ha riguardato i dottori. Inizialmente portati a processo per l’accusa di abbandono d’incapace, furono condannati in primo grado nel giugno 2013 per omicidio colposo. Fu la prima Corte d’assise d’appello nell’ottobre 2014 a ribaltare poi la sentenza, mandandoli assolti. La Cassazione intervenne una prima volta nel dicembre 2015, rimandando indietro il processo a nuovi giudici. E la terza Corte d’assise d’appello nel luglio 2016 confermo’ quell’assoluzione. S’instauro’ un nuovo intervento della Cassazione, i cui giudici nell’aprile dello scorso anno rinviarono nuovamente ad altri giudici il carteggio processuale. Domani iniziera’ il nuovo giudizio d’appello che, per il reato contestato, ha gia’ maturato la prescrizione. Proprio questo sara’ uno dei temi in discussione. Si sapra’: se qualcuno degli imputati rinuncera’ alla prescrizione; se la nuova Corte accertera’ – per come chiesto dalla Cassazione – la causa della morte di Cucchi; se Cittadinanzattiva e Comune di Roma (le uniche parti civili presenti) rinunceranno alla costituzione.