Frustate in pubblico, in pieno giorno, perché il messaggio deve arrivare a tutti. Questa la terrible ricostruzione sul sito della Repubblica.it che sta facendo molto discutere a Roma. È la domenica di Pasqua quando due esponenti del clan entrano in un bar della periferia sud- est della capitale e compiono un massacro.
LA POLEMICA
“Stamattina, un quotidiano nazionale, riporta una storia agghiacciante avvenuta la domenica di Pasqua. Secondo la ricostruzione, due uomini appartenenti alle famiglie Casamonica e Di Silvio colpiscono a cinghiate una donna disabile e poi il barista di un bar a Via Barzilai, zona La Romanina, colpevoli entrambi di non avergli riconosciuto il rispetto dovuto sul ‘loro’ territorio. La ricostruzione riporta anche minacce di morte sia alla donna e al barista picchiati, sia ai proprietari del bar in caso di conferma della denuncia dei fatti accaduti. Presentiamo oggi stesso una interrogazione urgente al Ministro dell’Interno per conoscere quanto avvento domenica primo aprile al bar di via Barzilai e eventualmente quali misure intende prendere per garantire il primato della legge e dello Stato”. Così in una nota Stefano Fassina, deputato di LeU, consigliere di Sinistra per Roma.
“Roma è abbandonata a se stessa, e in questo clima di torpore la criminalità rialza la testa. Il raid compiuto a Roma in un bar della zona dell’Anagnina da due esponenti della famiglia Casamonica, come apprendiamo dai media, è di un gravità inaudita. In attesa che venga chiarita l’esatta dinamica dei fatti, le immagini e i resoconti dei media rimandano scene di violenza inaccettabili. Botte e percosse usate a scopo intimidatorio per affermare il controllo del territorio? La tracotanza e le modalità sembrano proprio quelle care alla malavita organizzata. È necessario quindi che le istituzioni intervengano rapidamente e con il massimo rigore. I cittadini non posso essere lasciati da soli”. Così in una nota Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd.
(foto d’archivio)