Accordo che, scrivono nella missiva, “a tutto danno dei tassisti romani prevede: all’inizio di ogni turno, la possibilità per i taxi di Fiumicino, Ciampino e Civitavecchia, presso porti ed aeroporti, di affittare prima delle vetture della Capitale; solo per i taxi dei comuni suddetti, di effettuare tutte le corse che traendo origine da porti ed aeroporti, sono dirette verso i loro bacini territoriali comunali (le cosiddette corse intercampo), con eliminazione dei 20 minuti previsti per rientrare negli stalli, come oggi avviene all’aeroporto Leonardo da Vinci; la concessione della reciprocità sul territorio Comune di Roma, attraverso il meccanismo del cosiddetto ‘mutuo soccorso'”. I sindacati incolpano inoltre l’amministrazione di un mancato confronto con la categoria e chiedono un intervento diretto della sindaca Virginia Raggi. “L’aspetto più sconcertante di tutta questa situazione – scrivono – è la totale mancanza di confronto con la categoria che più di ogni altra rappresenta il Servizio Pubblico non di linea. Si calano dall’alto delle decisioni e una proposta di Regolamento Comunale che invece dovrebbe essere frutto del confronto e dell’esperienza di tutti, costruita nell’interesse della Città di Roma, degli utenti del servizio pubblico e dei lavoratori che lo svolgono”. “Alla luce delle criticità qui esposte è auspicabile un intervento diretto della sindaca di Roma Virginia Raggi, affinché sappia riportare il confronto su binari di reciproco rispetto e correttezza, senza svilire il ruolo di chi quotidianamente svolge un servizio pubblico nella città di Roma”, conclude la missiva.