“Gli affilani mi hanno premiato ancora una volta. E sono contento. Evidentemente sono soddisfatti del mio lavoro e, vivendo quotidianamente la vicenda che mi coinvolge, sanno che si tratta di una questione prettamente politica”.
Lo afferma all’Adnkronos Ercole Viri, sindaco di Affile, rieletto con il 54,93% dei voti, nonostante la condanna a 8 mesi per apologia di fascismo ricevuta per la realizzazione, nel piccolo comune della provincia di Roma, di un mausoleo dedicato alla memoria del gerarca fascista Rodolfo Graziani. Viri si giustificò spiegando di voler solo onorare “un concittadino illustre”, un “grande soldato” che “era colonnello già prima del Fascismo”. “E’ stata ed è una condanna politica, lo sapevamo – ora spiega – Adesso andiamo in appello e poi, nel caso, in Cassazione che emetterà la sentenza definitiva e sono certo sarà a noi favorevole”. “Io continuo a lavorare come ho sempre fatto, amministrando il Comune di Affile nell’interesse e per il bene dei miei concittadini”, ha assicurato Viri, che, quanto al sacrario Graziani, non fa passi indietro: “La struttura non è stata sequestrata o altro, quindi continuerò ad utilizzarla per eventi o iniziative. E poi è un museo e i musei raccontano la storia e basta. La sentenza non ha cambiato nulla, perché nulla c’era da cambiare”