La Procura di Roma ha espresso parere negativo sulle richieste di scarcerazione presentate al gip da alcuni indagati dell’inchiesta sullo stadio della Roma, tra cui l’ex presidente di Acea, Luca Lanzalone e l’ex assessore regionale del Pd, Michele Civita. Il giudice Maria Paola Tomaselli dovra’ decidere entro i prossimi giorni.
Intanto l’imprenditore Luca Parnasi e’ stato trasferito dal carcere milanese di San Vittore al penitenziario romano di Regina Coeli. Il manager al centro dell’inchiesta sul progetto del nuovo stadio dell’As Roma a Tor di Valle si trova in carcere da mercoledi’ scorso e nell’interrogatorio di garanzia si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere.
LA DIFESA DI LANZALONE
“Io della vicenda dello stadio non ho mai partecipato”. Lo si legge nella trascrizione manoscritta del verbale dell’interrogatorio di garanzia di Luca Lanzalone, ex presidente della Acea, svolto venerdi’ scorso davanti al gip di Roma. L’avvocato e’ agli arresti domiciliari da mercoledi’ scorso nell’ambito dell’inchiesta della procura romana sul progetto del nuovo stadio della Roma. Dal verbale mancano le trascrizioni complete dell’interrogatorio di Lanzalone, oggetto di registrazione, perche’ ancora non sono state depositate agli atti.
LA DIFESA DI FERRARA
“Nei prossimi giorni, per il tramite del mio avvocato Alessandro Mancori, richiedero’ di essere ascoltato dai Magistrati per chiarire al meglio e direttamente a loro la mia posizione, contestualmente a tale richiesta depositero’ documentazione sollecitando che sulla mia posizione venga immediatamente richiesta l’archiviazione”. Lo scrive su Fb Paolo Ferrara che si e’ autosospeso dal M5S dopo l’inchiesta sullo stadio della Roma. “Sono sereno e convinto che tutto si chiarira’ al piu’ presto perche’ non ho mai fatto nulla di male, ne’ di contrario alla mia veste di pubblico ufficiale. Per quanto mi riguarda l’unico progetto in mio possesso (e da me diffuso) e’ stato realizzato da Risorse per Roma su richiesta della commissione prefettizia del X Municipio piu’ di due anni fa -spiega- La riqualificazione del lungomare di Ostia e’ prevista infatti nel Piano di Utilizzazione degli Arenili. La prova e’ nei post e nei tweet che ho pubblicato: nelle foto allegate il logo di Risorse per Roma e’ infatti ben visibile. Nessuno del Gruppo Parnasi, ne’ il Parnasi stesso mi ha mai consegnato alcun progetto di riqualificazione del lungomare di Ostia, giammai da me commissionato. A supporto della trasparenza del mio operato, lo scorso aprile, inoltre, ho protocollato una delibera per proporre un concorso di idee per un bando pubblico per la riqualificazione dell’intero tratto di lungomare. Ho piena fiducia nel lavoro della magistratura. Non credo ci sia bisogna di aggiungere altro. Avanti a testa alta”.