Commentare il voto del centrosinistra in provincia di Roma e nel Lazio con l’entusiasmo di alcuni suoi dirigenti locali, stride con un risultato nazionale che conferma la profonda crisi del Pd a livello nazionale con la sua epocale sconfitta in Toscana e a Imola.
Questo non toglie nulla all’affermazione del centrosinistra che conquista il III Municipio di Roma e trionfa nell’area metropolitana della Capitale conquistando Santa Marinella e affermandosi di nuovo a Fiumicino, e Velletri.
Il centrodestra elegge invece il sindaco di Viterbo e ad Anagni batte Casapound, ma perde anche in provincia di Latina ad Aprilia e Formia contro due civici e a Pomezia contro i 5stelle a dimostrazione che il traino di Salvini non è sufficiente all’affermazione della coalizione.
Veniamo ai numeri. Spicca il risultato di Roma, dove Giovanni Caudo, ex assessore della giunta Marino, sconfigge il candidato del centrodestra Francesco Bova col 56,71%.
Al centrodestra va invece il capoluogo Viterbo: il nuovo sindaco e’ Giovanni Arena con il 51,09% che vince contro la civica (della stessa area) Chiara Frontini. Daniele Natalia, sempre di centrodestra, e’ stato eletto sindaco di Anagni con il 55,14% fermando Daniele Tasca di Casapound.
Il M5s centra l’unico ballottaggio di Pomezia, confermandosi alla guida della citta’ con Adriano Zuccala’ che ha travolto (68.76%) Pietro Matarese (centrodestra).
A Fiumicino fa il bis Esterino Montino del centrosinistra (57,22%), lasciando al palo l’ex ministro Mario Baccini (centrodestra); sempre sul litorale romano Pietro Tidei (centrosinistra) ha vinto la sfida di Santa Marinella con il 57,17% contro Bruno Ricci del centrodestra.
Velletri resta al centrosinistra, che con Orlando Pocci (54,98%) ha battuto il centrodestra di Giorgio Greci. In provincia di Latina Antonio Terra, civico, e’ confermato sindaco di Aprilia nella sfida contro Domenico Vulcano (centrodestra), mentre Paola Villa (coalizione civica) si impone sindaco di Formia con il 62,20% contro il centrodestra di Pasquale Cardillo Cupo.
Questi i risultati che tuttavia rappresentano un’anomalia tutta laziale e confermano lo stesso trend di consensi che Nicola Zingaretti ha ottenuto alle Regionali del 4 marzo scorso.
C’è poi un altro elemento oggettivo che riguarda il Pd perché in questa situazione che sfiora la debacle a livello nazionale, Zingaretti è l’unico che può vantare risultati e proporsi credibilmente alla guida di quel partito che secondo lui andrebbe rigenerato.
Gli stessi risultati gelano la credibilità del gruppo dirigente Renziano/Orfiniano inizialmente ostile alle candidature Ciaccheri e Caudo che hanno portato una sinistra alternativa e unitaria alla guida del VI e del III Municipio.
Giuliano Longo