Le rappresentanze sindacali dei lavoratori di Lazio Ambiente lanciano un ulteriore grido di allarme sulla situazione finanziaria della società regionale, che è sempre in ritardo nel pagamento degli stipendi e delle altre competenze come i contributi Inps.
Scrivono non solo al Presidente della Regione e all’assessore regionale al bilancio ma anche all’amministratore unico della società, alla procura regionale della Corte dei Conti, all’ Anac e alla Procura della Repubblica di Roma e di Frosinone.
Per la prima volta alzano il tiro quasi in forma di disperazione perché sono preoccupati del futuro di 400 famiglie che non vedono più futuro e si sentono abbandonati dalla Regione dopo tante promesse e chiacchiere.
Eppure siamo proprio in situazione paradossale, a Roma e nel Lazio c’è l’emergenza rifiuti, i rifiuti di Roma vengono portati negli impianti di altre Regioni e all’Estero mentre la Regione ha un suo termovalorizzatore a Colleferro che tiene chiuso solo per lisciare il pelo alla protesta del locale comitato ambientalista che contro l’impianto ha condotto una battaglia coinvolgendo anche e soprattutto l’amministrazione comunale.
La Regione prima ha deciso di effettuare il revamping dell’impianto, ha stanziato circa 10 milioni di euro, ha comprato le caldaie che sono ancora, se non erro, parcheggiate da qualche parte, cosa che ha provocato un grave danno erariale se mai qualcuno lo volesse rilevare, poi lo blocca con i suoi rappresentanti che vanno in giro a dire che forse l’impianto non serve.
In queste condizioni era difficile che qualcuno rispondesse in maniera positiva alla gara che la Regione ha varato per mettere sul mercato il termovalorizzatore.
I termini per la presentazione delle offerte sono scaduti il 13 luglio e sarebbe opportuno che Zingaretti e Valeriani dicessero se ci sono state offerte oppure meno, e sarebbe opportuno che presentassero un piano alternativo se ce l’hanno.
Anche perché nel frattempo del consorzio degli enti locali che dovrebbe occuparsi della raccolta rifiuti, dal momento che la gestione della discarica tornerebbe in forza al comune di Colleferro, e assorbire parte dei lavoratori non ce n’è ancora traccia.
Donato Robilotta