Policlinico Umberto I, proclamato lo stato di agitazione dei 700 lavoratori esternalizzati

Cgil Cisl Uil: "Obiettivo è difendere posti di lavoro e servizi alla salute. Il 19 novembre l'assemblea dei lavoratori deciderà le iniziative di lotta"

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E’ stato di agitazione per i 700 infermieri e ausiliari esternalizzati del Policlinico Umberto I. A proclamarlo, in una nota, Francesco Frabetti, Giovanni Fusco e Massimo Mattei, responsabili di Fp-Cgil Roma e Lazio, Cisl-Fp Lazio e Uil-Fpl Roma e Lazio.
“La mobilitazione segue l’incontro del 13 novembre con i vertici della Cooperativa Osa che ha in appalto i servizi del Policlinico”, spiegano i sindacalisti. “La cooperativa ci ha fatto sapere dell’impossibilità di garantire i livelli occupazionali dei dipendenti che svolgono servizio all’interno dell’Umberto I e il rischio, a partire dai prossimi mesi, nell’erogazione degli stipendi del personale dipendente”.
“Non possiamo più tollerare che l’azienda Policlinico programmi le assunzioni del personale senza nessun coinvolgimento delle parti sociali ed esclusivamente a discapito dei lavoratori della cooperativa che garantiscono l’assistenza da oltre 15 anni”, proseguono i rappresentanti dei lavoratori. “Per garantire un’assistenza adeguata ai cittadini, servono oltre 2mila infermieri e attualmente, contando anche i dipendenti della cooperativa, ne mancano oltre 500”.
Per questo Cgil Cisl e Uil hanno indetto per lunedì prossimo (19 novembre, ore 12.30 – 14.30) l’assemblea unitaria dei lavoratori con all’ordine del giorno l’esame della situazione economica e organizzativa della Cooperativa Osa e la definizione delle azioni di protesta da intraprendere.
“Bisogna aprire un confronto con la Regione sul futuro di questi servizi, cosiddetti “core”, ovvero quei servizi essenziali che non devono più essere esternalizzati. Obiettivo di tutti è difendere posti di lavoro e servizi alla salute. Abbiamo indetto lo stato di agitazione e siamo pronti a tutte le iniziative di lotta”, concludono Frabetti, Fusco e Mattei. “Pretendiamo certezze per il futuro dei lavoratori. Certezze che  attraverso anche l’incontro richiesto al Prefetto, sia la Regione Lazio che il Direttore Generale del Policlinico ci dovranno garantire”.

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