Zingaretti e Salvini, ruspa in azione: giù villa dei Casamonica

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“Non si spaventino i colleghi giornalisti, la ruspa non la guidiamo io e il governatore Nicola Zingaretti, però ci saliamo… anche se confesso che, quasi regolarmente, prove di guida e smantellamento le faccio sia in montagna che in pianura, ormai quando c’è una ruspa nei dintorni mi chiamano e me la fanno provare quindi ormai ho anche una seconda professione, qualora finissi di fare il ministro dell’Interno, come demolitore e ricostruttore. Mi piace demolire ma anche costruire. Sono contento, è un bel modo per cominciare la settimana”. E come promesso alla fine ruspa fu e il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha dato questa mattina il via alle operazioni di demolizione della villa confiscata al clan Casamonica, in via Roccabernarda, a Roma. E’ stato lui a mettere in azione il mezzo dell’Esercito Italiano e a dare il primo colpo per avviare la demolizione dell’immobile, passando poi ad un militare le operazione di demolizione. Il momento tanto atteso dai cittadini della zona e a loro, i cittadini del comitato di quartiere di Campo Romano, questa area tornerà ospitando un parco. “Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto” ha sottolineato il governatore Zingaretti. “Dopo aver consegnato un’altra villa dei Casamonica ad un’associazione che si occupa di bambini autistici” la villa si trova di fronte a quella interessata dalle operazioni di demolizione che hanno preso il via oggi, “dopo aver trasformato un’ex bisca clandestina di Ostia in un centro contro la ludopatia, dopo aver avviato i lavori per la realizzazione della “Palestra della Legalità” nell’ex palestra degli Spada, oggi abbiamo mantenuto quest’altro impegno. Qui sorgerà un parco pubblico aperto a tutti i cittadini. Avanti così, come abbiamo sempre fatto!”.

Scendendo nel dettaglio dell’operazione di demolizione coordinata dalla Regione Lazio – che ha fatto un affidamento all’Esercito Italiano – e pagata con fondi regionali dalla regione Lazio, è l’ultimo passo di un lungo iter iniziato a gennaio di quest’anno, quando la Regione ha richiesto all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata di poter gestire la struttura. La struttura – come ricordato da Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della regione Lazio – era stata vandalizzata appena una settimana dopo lo sgombero avvenuto nel 2013. Dalla villa di via Roccabernarda dove si trovano altre abitazioni dei Casamonica, erano stati portati via pavimenti, finestre e ogni tipo di bene utile a renderla utilizzabile a scopi sociali. Poiché abusiva, la Regione Lazio, in sinergia con l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e le Forze dell’Ordine, decise dunque di dare il via alle procedure necessarie alla sua demolizione. Una parte del giardino della villa, lo scorso agosto, a spese dell’Amministrazione regionale guidata da Zingaretti, è stato trasformato in un parco pubblico con giochi per bambini sotto la gestione del comitato di quartiere Campo Romano. Dopo l’abbattimento completo, le operazioni dureranno 3 o 4 settimane, il parco sarà ampliato e sarà edificato un giardino ancora più ampio a disposizione di tutti i cittadini, ha spiegato oggi il governatore del Lazio. Con le operazioni di abbattimento di oggi dunque la Regione Lazio mette un altro tassello nella sua battaglia contro le mafie, tanto che Zingaretti oggi ha rilanciato. “La prossima settimana prenderemo in gestione come Regione almeno 40 manufatti di un pacchetto di circa 491 e non solo dei Casamonica ovviamente, e si tratta di beni confiscati, quindi si tratta di un lavoro molto ma molto importante” ha annunciato questa mattina. In totale i manufatti sui quali la regione è al lavoro sono 491 in tutto il Lazio e i comuni coinvolti sono 49. Per quanto riguarda i manufatti di cui la regione si farà carico la prossima settimana – ha spiegato oggi Cioffredi – si parla di 34 manufatti su Roma e 6 su Cassino. Tra i 491 beni in carico rientra anche la villa a Sacrofano, dove risiedeva Massimo Carminati.

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