Pisana, il dietro le quinte del no di Cavallari. Un sospiro di sollievo (forse) per tutti

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Cosa si nasconde dietro il presunto ripensamento di Enrico Cavallari? È la domanda che circola negli uffici della Pisana a poche ore dalla decisione di “non votare la sfiducia a Zingaretti” annunciata sui  social dall’ex assessore della giunta Alemanno. Secondo quanto riportato ieri da Il Messaggero a convincere Cavallari sarebbe stata non tanto l’ipotesi dell’entrata in giunta del Movimento Cinque Stelle, quanto il nome del possibile candidato leghista, ovvero Claudio Durigon, nome inviso a Cavallari. Nessuna conferma per ora dal diretto interessato, ma secondo fonti a lui vicine e altre testate giornalistiche come RomaToday, sarebbe stato proprio questo il nodo della questione.

Un annuncio che ha gettato scompiglio nel centrodestra. Claudio Fazzone, coordinatore regionale di Forza Italia, interpellato dalla Dire è stato chiaro: “Adesso chiamerò il mio capogruppo e gli dirò che vista la posizione di Cavallari è inutile andare a fare delle figure del genere in Consiglio. Loro avevano dato per certo che Cavallari avrebbe firmato la mozione di sfiducia, ma davanti alle parole di Cavallari ci conviene di più a fare una battaglia sul bilancio e dare risposte certe ai problemi nei comuni e nelle imprese che a discutere di una mozione che non ha i numeri”.

Una dichiarazione che suona quasi come un sospiro di sollievo anche per Forza Italia, timorosa di tornare alle urne dopo la forte ascesa della Lega anche a Roma.

I Cinque Stelle liquidano invece la faccenda parlando di “autogol del centrodestra”.

“Un vero e proprio autogol che, nato dall’intento del centro destra di stanare le altre opposizioni, tra cui il M5S, ha finito invece col rivelare per l’ennesima volta le loro divisioni interne. Un esito ancora più paradossale se si considerano i fantasiosi retroscena apparsi in questi giorni su più testate giornalistiche su un possibile Governo del Cambiamento tra la Giunta Zingaretti e il M5S, unica forza di opposizione a dichiarare e a sostenere fermamente sin dall’inizio la propria disponibilità a votare la sfiducia”, continua Lombardi. “Visto che anche Forza Italia ha dichiarato che non ci sono più le condizioni per presentare la mozione di sfiducia, chiedo al centro destra di ritirarla, perché abbiamo già sprecato una settimana di lavoro per questa buffonata rivelatasi una presa in giro per le Istituzioni e cittadini. Se il centro destra si rifiuterà di ritirarla, noi non ci presenteremo in Aula”.

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