Un milione di persone in piazza per il corteo di Cgil, Cisl e Uil che protesta contro le politiche economiche e sociali del governo. Ancora non sono stati resi noti i numeri ufficiali della manifestazione unitaria, ma a giudicare dalla folla oceanica che si è riversata nelle piazze di Roma i dati dell’affluenza sono sicuramente incoraggianti per gli organizzatori. Ci sono “tante persone” in piazza, molte devono ancora arrivare, dice il leader della Cgil, Maurizio Landini, dal palco di piazza San Giovanni. Quanti? “Ce ne sono gia’ troppi che danno i numeri, noi i numeri non li diamo e diciamo contateci voi”.
IL CORTEO
Verso le 9.15 la testa del corteo si e’ mossa da Piazza della Repubblica vista la molta affluenza di partecipanti che affollavano la piazza vicino alla stazione. Il corteo percorre via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Liberiana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, viale Manzoni, via Emanuele Filiberto, per arrivare in Piazza San Giovanni in Laterano. Sul palco, prima dei comizi conclusivi, prenderanno la parola sei delegati e delegate per dare voce a tutti i settori e le generazioni del mondo del lavoro: un’infermiera del 118, una pensionata, un rider, un delegato Ilva, una delegata della scuola, un lavoratore edile.
Intorno alle 12 hanno preso la parola i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Sono stati annunciati oltre 1.300 pullman, 12 treni, 2 navi dalla Sardegna, piu’ di 1.000 voli. Si tratta della prima manifestazione del neosegretario della Cgil che si e’ messo alla testa del corteo per i primi metri e poi si e’ mescolato tra i manifestanti.
DAL PALCO LE RICHIESTE DEI SINDACATI
“Alle persone che governano questo paese e vanno ad incontrare chi protesta in altri paesi diciamo che se hanno un briciolo di intelligenza ascoltino questa piazza: noi siamo il cambiamento. Noi vogliamo la giustizia sociale . “Cosi’ il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini dal palco di piazza San Giovanni della manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil. “Siamo preoccupati del linguaggio quando crea paura – ha aggiunto Landini – quando le cose sono complicate e difficili – come lo sono ora – dobbiamo diffidare da quelli che le semplificano”.
“Questa e’ una piazza bellissima e sono molto contenta di esserci. Credo che sia una boccata d’ossigeno per la democrazia del Paese e tutti dovrebbero essere contenti, anche chi non e’ d’accordo. Serve la partecipazione e il confronto” – ha detto Francesca Re David, segretaria generale della Fiom. Una piazza che, sottolinea Re David, “dice al governo che, al di la’ degli slogan, gli elementi di continuita’ rimangono piu’ forti rispetto alla manovra, le politiche industriali e lo stato sociale rimangono indietro. La piazza dice basta agli slogan, noi vogliamo essere ascoltati”. La leader delle tute blu pone l’accento sulla necessita’ di “fare un piano di politiche industriali, di intervento pubblico sulle infrastrutture e programmare il futuro e il presente di questo Paese”. Sulla possibilita’ che il governo ascolti le richieste dei sindacati, Re David si dice “molto negativa rispetto alla capacita’ della politica di dare ascolto, mi sembra tutta rovesciata verso se stessa credo che questo sia un forte limite e mi auguro per tutti che lo faccia”.
“Credo che sia giusto investire sulla poverta’ e il primo partito che lo ha fatto si’ chiama Pd con il reddito di inclusione. Quindi investire sulla poverta’ e’ giusto, invece tagliare sul lavoro, sugli investimenti e sulle infrastrutture e’ un crimine contro gli italiani”. Cosi’ il Presidente della regione Lazio e candidato alla segreteria del Pd, Nicola Zingaretti intervenendo alla manifestazione. E spiega: “Quello che noi denunciamo e’ una mancanza di prospettiva economica che infatti sta mettendo in mezzo alla strada una parte di questo Paese e a questo bisogna ribellarsi perche’ anche le persone che hanno difficolta’ non possono essere trattate in questo modo”.