Ci sono cimeli come lo zucchetto indossato da papa Francesco durante la canonizzazione dei papi Giovanni XXII e Giovanni Paolo II o il cappello saturno indossato da Albino Luciani, Papa per soli 33 giorni, a Belluno. E ancora, incastonato in una bella cornice d’oro, lo zucchetto di San Pio X, “reliquia” di un’epoca in cui gli zucchetti non si scambiavano con i fedeli come fa adesso papa Bergoglio. E’ un piccolo tesoro nascosto quello custodito nella Galleria Arte Poli, la “Galleria dei Papi”, a Borgo Vittorio, proprio a due passi dall’ingresso vaticano della Porta di Sant’Anna. Parallelamente all’attivita’ commerciale e’ stata allestita una mostra ad ingresso libero con tutti oggetti donati dai collaboratori dei pontefici. Cosi’, lo zucchetto della messa di elevazione agli altari di Roncalli e Wojtyla e’ stato donato dal segretario del Papa, l’egiziano Yoannis Gaid, ed e’ accompagnato da tanto di certificazione con la sua firma su carta intestata della Segreteria particolare di Sua Santita’. Anche di Benedetto XVI c’e’ uno zucchetto donato da monsignor Georg Gaenswein, lo storico collaboratore di Ratzinger. Il copricapo di Luciani e’ frutto invece della donazione di monsignor Mario Senigaglia, segretario del patriarca dal settembre 1969 all’ottobre 1976, a Venezia nel 1970. Ci sono quindi altri “pezzi” da museo come la talare in lana del beato Pio X, il Papa eletto nel conclave da cui l’imperatore austro-ungarico Francesco Giuseppe, nel 1903, era riuscito, usando un antico privilegio imperiale, era riuscito ad impedire l’ascesa al soglio di Mariano Rampolla, troppo filo-francese.