Brunetta “fannullone”: licenziato dal municipio di Venezia per le troppe assenze

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Il Torquemada dei dipendenti pubblici “fannulloni”, il grande (si fa per dire) inquisitore che predicava bastone e carota per quegli inguaribili assenteisti degli impiegati statali, è ruzzolato giù dal suo pulpito. Stiamo parlando, ovviamente, dell'ex ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, licenziato dal comune di Venezia per le sue tante, troppe assenze.

Un benservito che, diciamolo, non giunge propriamente come un fulmine a ciel sereno. Perfino i suoi ex sostenitori di “Impegno per Venezia, Mestre, isole” avevano infatti deciso di cambiar nome alla loro lista civica "Brunetta", delusi dal costante assenteismo dell’ex ministro.

Nel marzo 2010 Brunetta si era candidato per diventare sindaco della sua città, Venezia, garantendo che in caso di vittoria sarebbe riuscito a conciliare l’incarico romano con quello lagunare. Con buona pace dell’altra sua crociata, quella contro i doppi incarichi dei dipendenti pubblici. Ma il Niccolò Copernico della pubblica amministrazione, cintura nera di doppiopesismo, subì una cocente sconfitta ad opera dell’avversario di centro-sinistra Giorgio Orsoni. E, da quel momento, pare che a Venezia non lo si è più trovato neanche con l’aiuto di “Chi l’ha visto”.

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